mercoledì 17 giugno 2020

Il cuore di una madre

Il cuore di una madre inizia ad amare dal momento stesso in cui " percepisce " che una nuova vita sta crescendo dentro di lei, e non smette più.
Il cuore di una madre ti segue ad ogni attimo, lungo ogni esperienza, per ogni passo tu scelga di fare. Ad ogni pensiero, Ascolta, valuta, consiglia, teme o gioisce, ma non prevarica, non obbliga, non costringe.
Il cuore di una madre va sempre oltre...oltre le delusioni, oltre i timori, oltre la tristezza. Accetta anche quando non riesce a capire. Salta ostacoli, supera rabbia, pianto, dolore. Non riconosce offese né porta rancore.
Il cuore di una madre fa lo slalom tra parole cattive, immotivate, dette con rabbia, perché " legge " al di là di queste.
Riesce a vedere oltre i sorrisi stampati o dietro sguardi velati fugaci e dispettosi, perché non vuol credere e seguita a nutrirsi di illusioni, speranze e ricordi. Non ha orgoglio !
Il cuore di una madre è sempre in cerca dei perché, sempre pronto all'auto critica. Sempre pronto ad accogliere o a mettersi da parte se occorre. Ma non si chiude mai. Amare è più forte di tutto, non può farne a meno.
E se proprio si sente ferito, si socchiude leggermente, come un vecchio , solido scrigno, a protezione di quel dono grande e prezioso in cui ancora si ostina a credere perché lo custodisce da sempre....e aspetta.
Aspetta di poter riprendere a battere forte, come quella volta, quella magica prima volta in cui ha incrociato quegli occhi, dopo nove lunghi mesi. E non sia mai che qualora se ne abbia ancora il bisogno,  lo si trovi sordo all' appello.
                    Con tanti auguri figlio mio.

sabato 30 marzo 2019

A presto Pucca



E così ci siamo, te ne vai, di nuovo, e già sento il vuoto di te.
Ma stavolta sono anche felice, perché stai realizzando il tuo sogno: fare l'animatrice per i bambini in un villaggio turistico ...un po' lontanino ad essere sincera, ma è un posto da favola, laggiù, in quel lontano Egitto di cui tanto parlavamo, sognandolo, si da quando eri bambina.
Mi mancherai Pucca ( il nome che ti hanno affibbiato mai fu più azzeccato ). Mi mancherà il tuo chiasso, il tuo disordine, la tua confusione, i tuoi sbalzi d'umore anche, ma soprattutto quegli assurdi balletti che ci costringevi ad imparare. Sì, sei impegnativa, ma ci hai fatto anche tanto ridere, perché tu sei davvero un cartone animato, e il tuo mondo interiore, fatto di favole e strani personaggi, è davvero infinito. Nel quotidiano annaspi, affoghi, ti inaridisci...
Mi mancherà vederti rincasare la sera, stanca e infreddolita, quando tornavi da quel lavoro che avevi subito accettato solo per avere un po' di indipendenza economica; ma non era il tuo. Mi mancherà il tuo accoccolarti sul divano vicina a me in cerca di calore e quella tua nenia cantilenante con la voce da bambina che ripeteva: "Ma sei fiera di me ?Ma mi ami? Quanto da uno a dieci?".
Una palla ! Tutte le sere così! Poi quella supplica a mezza voce che racchiudeva tutto il tuo bisogno : "Amami subito!"
Ma certo sciocca ragazza che ti amo..e sono fiera di te, della tua determinazione, della tua caparbietà, della tua etica morale, della capacità che hai di risollevarti sempre dopo ogni momento NO.
Ti ho amata e stimata da sempre, anche quando da bambina " rubasti" , di notte, i conigli al contadino per evitare loro una brutta fine. ma credo fui la sola a capire e ad apprezzare quel gesto da eroina per il quale rischiasti una fraccata di botte.
Ti ho amata e stimata quando ti alzavi la mattina piangendo, piegata in due dal mal di stomaco perché dicevi che la tua vita ti faceva schifo...ma ti costringevi ad andare a scuola per prendere comunque quel cazzo di diploma che ti prometteva almeno un po' di libertà.
Ti ho stimata quando hai accettato di stravolgere la tua vita per la persona di cui ti eri innamorata e per come hai provato a vivere la "sua vita". E ancora di più sono stata orgogliosa di te quando a tutto quel mondo hai dato un taglio e ti sei ripresa in mano la "tua vita".
Hai persino accettato di "svernare" in quella casetta in giardino per non lasciare solo il tuo adorato gatto e dargli tempo e modo di abituarsi qui con noi, nella sua nuova casa.
Ti ho vista rinascere, rifiorire giorno per giorno, il sorriso è tornato sul tuo viso e sei tornata a vivere la tua età con tutte quelle cose che avevi dimenticato ma che sono parte integrante dei tuoi 25 anni.
Sei la ragazza più forte che conosco, e sei molto più di quello che pensi di essere, credimi.
E ora te ne vai, spicchi il volo per qualche mese per vivere la tua avventura in un villaggio da sogno, a contatto con la natura, in mezzo ai bambini  e a contatto con quel mare che tanto ami.
Lasci qui l'inizio di un sogno d'amore appena accennato ma che certo ritroverai, perché per incontrarsi veramente prima bisogna un po' perdersi.
E può darsi che ogni tanto ti prenderà anche un po' di nostalgia..è umano. Ma...ricordi quando da bambina non riuscivi a dormire e piangevi la notte perché ti sentivi persa nel lettone? Io mi infilavo con te sotto al lenzuolo e, con la fioca luce della finestra  ti dicevo: Guarda, ora siamo in fondo al mare e con noi ci sono delfini, meduse, pesci colorati..." ecco, ora non dovrai inventarti quel mondo, perché sarà lì, a portata di mano. Ti basterà guardarti intorno e lo vedrai il tuo meraviglioso mare. e penserai che la luna e le stelle sono le stesse che,  da lontano, io guarderò pensando a te.
Amare qualcuno è un po' come essergli vicino sempre, e il tempo passerà in fretta. Daniela non farà in tempo a riprendersi e sarai di ritorno bella, abbronzata e piena di forza nuova.
Ma se proprio ti dovesse diventare tanto difficile fa quello che ti sentirai di fare ragionando con il cuore e la testa. Non ti giudicherò, non ti biasimerò, perché la "zia tondetta" sarà con te sempre, " nel bene e nel mare".
Buona fortuna Pucca, fagli vedere chi sei. Un bacio grande. A presto.

sabato 29 dicembre 2018

E rieccoci a S.Stefano...( martire?)

Allora, parliamoci chiaro...finché sarò viva e in forma come adesso ( non lamentiamoci), il S.Stefano per me è sacro, e la famiglia, tutta quella che vorrà essere presente , sarà la benvenuta al mio tavolo.
In effetti quest'anno eravamo un po' di meno...abbiamo perso qualcuno per strada, ma il numero era pur sempre considerevole , diciassette persone a bocca aperta in attesa del tradizionale menù. Pierina docet, e un si sgarra!
Oramai mi spetta, anche per questioni di volumetria, il posto che fu di mio padre, a capo tavola..e mio fratello di fronte, dall'altra parte della tavolata. Ma è solo quando mi siedo e mi guardo intorno che realizzo....cazzo, sono la più vecchia ! ( potrei dire anziana ma non cambierebbe niente ).
"Ma come, quando è successo ? " penso tra me e me...e intanto la mente vaga.
Qualcuno ricorda quel post " sulle dita della mano " in cui parlavo delle mie nipoti? Beh, le ho ancora tutte attorno..ma che metamorfosi.
Intanto Laura, il "mignolino" , ha ormai quasi raggiunto il metro e settanta con un quarantadue e mezzo di piede. fa la prima media e ha già deciso per l'artistico, gioca a palla a volo,  naturalmente in prima squadra nonostante non abbia ancora dodici anni . e tira di quelle silecche che  se prende qualcuno ...son dolori. Per fortuna mantiene ancora intatta la sua passione per la nonna, con la quale condivide un sacco di cose.
Valeria, il "pollice ", è una gran bella ragazzina, campionessa di ginnastica artistica e, oramai in terza media, l'anno prossimo approderà al liceo linguistico, perché anche lei vorrà girare il mondo. Come la cugina Serena, la più grande..travel-blogger e scrittrice, un dito "indice " oramai donna e mamma, che ha sempre puntato dritto alla meta. 
Sara , il " medio ", è una ragazza equilibrata, psicologa, come il suo compagno con il quale convive a Firenze, e loro di studiare non smettono mai, pur esercitando entrambi la professione.
E poi c'è Giulia, l'anulare...per lei occorrerebbe un capitolo a parte. mingherlina, iper agitata, petulante, a volte buffa come un manga, sembra un cartone animato. Lei ha rivoluzionato la sua vita, di nuovo, e stamani è partita su una nave da crociera come animatrice per i bambini, che lei adora. E per forza, sembra lei una bambina, e ha già venticinque anni. Eppure 'sta ragazza ha tanta di quella forza dentro...da vera leonessa. E quando se lo ricorda beh ! Attenti al ruggito.
Sono grandi, porca miseria, in tutti i sensi....e io ho ancora tanta voglia di seguire i loro progressi.
Sono vecchia, ma mica rincoglionita!
E poi ci sono le new -entry , un meraviglioso regalo di Natale di Serena che già ci aveva donato Anita, due anni di energia pura. Anita ( un destino nel nome?) ha una determinazione e una testa da lasciare tutti a bocca aperta...questi bambini indaco sono uno spettacolo della natura, da lei mi aspetto,tra poco tempo di venire contattata su FB. Ma anche no...meglio si godano la loro infanzia. Adoro vederla con i suoi stivaletti di gomma a giro con sua nonna per la campagna a Massarosa, o ciampettare nelle pozzanghere. Così devono essere i bambini, stupendamente bambini.
E intanto facciamo crescere Petra, l'ultima arrivata, che per ora ciuccia, dorme e fa la cacca, ma una di quelle belle cacche pure, che ci regalano i neonati, di quel tenue giallino e un leggero retro aroma di latte materno, che ci fa dimenticare tutta la merda che ci circonda nel mondo.
Già, il mondo fuori da qui, da queste quattro mura che hanno visto passare tante persone, e che spero tante ancora ne vedranno.
Tanto la vita è una giostra, chi sale , chi scende. Ma so già, che quando toccherà a me, qualcuno porterà avanti questa tradizione...io ho un amazzone in casa col viso d'angelo e il forcone in mano...a lei lascerò la consegna, e so di lasciarla in buone mani.
Per ora intanto sono qui....e la giostra continua il suo giro.

martedì 14 agosto 2018

Cari amici miei

E' inutile,  quando il Nello decide di andare va..non c'è ne "se " ne "ma". Il precipitare del meteo ha convinto i miei amici ad anticipare la partenza per il rientro in quel di Milano, "Tanto oggi o domani.." dice lui.
E no, tra oggi e domani c'è un giorno di differenza, e alla nostra età anche solo 24 ore sono importanti.E e ancora quel botto nello stomaco che caratterizza ogni nostro salutarci. Inutile, la mia sindrome dell'abbandono non mi abbandona mai.
Però resta il ricordo di questi 15 giorni di vacanza, che va ad aggiungersi ai nostri 50 e passa anni di amicizia..Ci volevate voi per farmi tornare ai bagni della passeggiata;  non li frequentavo da quando avevo sedici anni e il mio ragazzo di allora mi portava al bagno"Oceano".
La soluzione della mini casina al bagno Amedeo con ombrellone a due passi dal mare è stata ottima. Niente terrificante percorso su una passerella chilometrica come di qua a levante, una spiaggia molto più corta e compatta su cui l'equilibrio è più semplice, nessun maxi scalino sabbioso per accedere all'acqua e un posto fresco a portata di mano per il riposino pomeridiano. E alla sera, un giro nella passeggiata che avete sempre amato tanto. Voi forestieri , io un po' meno...non amo la ressa la confusione, amo la mia passeggiata in inverno quando Viareggio è solo nostra; gli ombrelloni troppo
vicini mi fanno soffocare e il mare quest'anno, è stata fino a due giorni fa un ammasso di lavarone, roba che quando ne uscivo e mi toglievo il costume, con quella pattaruglia che mi toglievo di dosso potevo sfamare per due giorni le mie tartarughe. Ma per gli amici si accetta tutto.
Mi sentivo una bagnante a Rimini.  Ho persino rimorchiato in acqua un signore molto gentile che mi ha tampinato per due giorni raccontandomi la bellezza di Viareggio, del suo mare delle Apuane...e il molo . Si è persino immerso per raccogliere una microscopica arsella  dicendomi : Stanno crescendo, tra un po' di giorni saranno da raccogliere!
Pover'omo, un ha capito che anch'io sono di Viereggio e lo amo forse più di lui...e le arselle si rastrellino e un si raccolgono. Ho finto di essere interessata ai suoi racconti. Per educazione...che devo dirvi: mi ha vista leggiadra ( in acqua naturalmente dove sono a mio agio come una foca birichina), bionda, con gli occhi verdi e due tette abbondanti che in mare galleggiano come due meduse....insomma, ho lasciato che la sua illusione lusingasse il mio ego un po' afflosciato...
E le nostre serate a capirigne e spritz....le nostre abbuffate di pesce come se non avessimo avuto un domani. E il vostro umore che cambiava in meglio giorno dopo giorno aumentando in risate come mutava il colore della vostra pelle. Insomma, ve ne siete andati con dieci anni di meno...e tanti momenti in più da raccontare ai vostri ragazzi e nipoti.
Ci siamo promessi di rivederci presto; lo faremo senz'altro, lo so. Qualche battaglia contro il destino e l'età l'abbiamo vinta, e forse altre ne vinceremo. Abbiamo ancora tempo...e, nel frattempo, mi lascio andare un attimo alla nostalgia, questa bastarda che mi coglie sempre quando le cose finiscono e che mi fa star così male. Sono proprio recidiva, non imparerò mai....ma sono fatta così, e voi mi conoscete bene.
OK, basta chiacchiere...alla prossima. Voi tornate al vostro lavoro e io torno ad immergermi in questo mare...di affollata solitudine. A presto. Vi voglio bene.

sabato 25 marzo 2017

Mi manchi " Naomo"

Un anno fa, in una giornata più o meno come questa, la telefonata di tuo fratello : " Livio non c'è più "
Ed io mi sono sentita male!
Sconcertata, affranta, inebetita, sgomenta, piegata in due dal dolore....Non capivo più niente!
Tu, il guascone folle, smargiasso, irriverente ; con quella palese fame di divertimento, di trasgressione, te n'eri andato così, in un battito d'ali, a poco più di cinquant'anni. L'ultimo tuo atto d'anarchia.
Ritrovarci a distanza di anni, dopo percorsi diversi che ci avevano divisi, era stato un regalo del cielo.
Ti ho visto nascere, crescere...poi sparire per un po' preso in un gorgo di vita troppo "diversa" dalla nostra. Una vita che certo noi non potevamo condividere ma neanche capire. Poi la morte dello zio Silvano (mio padre) ci ha riavvicinati e, finalmente , fatti ritrovare.
Che ridere sul mare sotto i nostri vicini ombrelloni che collegavamo l'un l'altro con un grande telo per avere più ombra. Giornate di chiacchiere, confidenze, e " ti ricordi" condividendo tutte quelle memorie che, come un virtuale archivio, tu custodivi nella testa. Un po' spaccone, un po' bugiardo, non si capiva  mai dove finiva il racconto e iniziava l'immaginazione, la fantasia.....ma ci trovavamo d'accordo, specialmente quando facevamo la "radiografia" un po' a tutti in famiglia.
Ma che non eri felice lo sapevo, era evidente che  un tarlo ti rodesse. E il tuo mal-essere alle volte era palese. Lo dicevo ogni tanto a tua mamma (che amo come una sorella) quando eravamo da sole e lei si spassionava : "Attenta Liviana, perché Livio sembra una roccia ma tra i tuoi figli è il più fragile!"
Basta, come non detto, ho un groppo in gola e non voglio parlarne più. Non ho niente da dire, niente da recriminare. Non ho neanche capito bene come e perché sia successo. Ma è successo, e non ci sei più, solo questo so. Se volevi fare un dispetto a qualcuno ci sei riuscito....lasci dietro di te uno tsunami di se e di ma....una valanga di sensi di colpa.
Ho provato dopo un po' a tornar sul mare, ma ci stavo troppo male.
Mi giravo verso la passerella dalla quale ti vedevo arrivare, verso l'ora di pranzo, ma inutilmente...tu, con quell'andatura caracollante che sembrava quasi una danza; tu , con quegli abbinamenti improbabili nei colori di magliette e pantaloncini perché per te, daltonico, il mondo aveva solo sfumature di grigio;
tu che in spiaggia usavi sempre strampalati pareo per cui ti avevo soprannominato "Naomo" e per cui tu, spesso mi mandavi a quel paese. Ma lo facevi anche quando ti dicevo : Naomo, guarda che colori ha oggi il mare! Oppure quando ti raccontavo della mia strana predisposizione a "comunicare" con i nostri cari defunti. No, quello proprio ti faceva fuggire con la pelle d'oca.
Ecco, tutto questo mi è rimasto di te, insieme al tuo sorriso di bambino che rideva come un matto quando, per farlo giocare, gli facevo le imitazioni dei personaggi televisivi.
C'è una storia dietro ogni persona. C'è una ragione per essere quello che si è. Ma la tua storia mi rimane spezzata nel fondo dell'anima come una chiave in una vecchia serratura.
 Proverò a tornare sul mare quest'estate, a quella spiaggia che noi amavamo tanto; e osserverò l'ondeggiare dell'acqua, carpendone ogni sfumatura, ogni piccolo sussurro, ogni lieve o violenta murmure, pensando che tu ci sei, che ne fai parte.
Ci incontreremo ancora tu ed io, e saluterò l'aria, il mare e la terra, ogni giorno, al tramonto, in ricordo di te.

venerdì 12 agosto 2016

Ricominciamo da qui...

Eccolo qua quel botto doloroso al centro del petto, quel senso di vuoto che sembra bucarti lo stomaco.
Lo conosco bene ormai, mi succede sempre alla fine di qualcosa di bello o quando gli amici, dopo un po' , se ne tornano a casa. La mia "sindrome dell'abbandono " non mi abbandona mai.
Se ne sono appena andati i miei amici di sempre Paola e Nello, e già sono in crisi nostalgica. D'altronde è normale (penso). L'ultima volta che ci siamo visti le cose non andavano affatto bene. Problemi loro, problemi io.
"Dai, vediamo di sistemarci, ci rivedremo presto....", e sono passati tre anni.
Tre lunghi anni in cui comunque non abbiamo mai smesso di sentirci, per raccontarci di ostacoli da superare,  di attimi colmi di lunghe attese, di sproni e incoraggiamenti a tener duro, a non mollare mai per riprendere poi il cammino.
Ma adesso sono qui, sono tornati. Perché questa è un'  amicizia vera, costruita nel tempo, plasmata con le condivisioni e anche i confronti. Non una di quelle fiammate illusorio che ti lusingano nell'euforia del momento, e poi svaniscono come stelle cadenti nelle stanche notti di agosto.
Paventavo il momento del rivederci, un po' mi sentivo inquieta sinceramente: temevo che il tempo avesse infierito....e invece no! Sono ancora quelli di prima, sono come ieri..sì, siamo ancora noi, cazzo!
Ci guardiamo, commossi, e ancora riesco, oggi come ieri, ad immergermi nel verde di quegli occhi: a specchiarmi, senza timore e senza remore, in quei visi dove ogni piccola ruga è un frammento di tempo condiviso, in qualche modo, e dove il grigio dei capelli è come una cornice d'argento ai nostri ieri.
Ripercorriamo vecchie strade, ritroviamo nei posti tanto amati, il ricordo delle nostre passioni.
Ci strafoghiamo di mangiate di pesce. Lui succhia gamberetti come se non ci fosse un domani, e mi fa ridere. Lei barcolla ma non molla ed io ho l'andatura di un pinguino del Madagascar.
Ogni tanto pensiamo a quei "qualcuno" che abbiamo perso nel labirinto della vita ed è normale commuoversi un po' nel ricordo, senza finti pudori.
Ma noi sentiamo di avere ancora pedine sulla scacchiera. Ricominciamo con calma, senza fretta.
Siamo onesti e non temiamo niente , ma non ci raccontiamo balle. Non più : Se non torni presto m'incazzo!- Ma un timido : Speriamo di rivederci il prima possibile!-
Ma sì. Il tempo è un fanciullo che gioca a dadi.
Non pretendiamo di correre verso il  futuro, ma ci incamminiamo piano piano, giorno dopo giorno, per andare incontro , lentamente, al nostro domani.
Ricominciamo da qui. Sorridiamo...ci abbracciamo...
."Dunque, dove eravamo rimasti?"