giovedì 25 giugno 2015

Tornare a casa

          "Ci sarà sempre un conflitto tra quello che so e quello che sento"

Vi è mai capitato di fare un sogno sempre uguale, sempre quello, fino a diventare un'ossessione?
A me sì, è successo. Magari può cambiare un po' lo scenario, qualche "attore", ma il contesto, la trama è sempre la solita.
Mi è successo da giovane  che sognavo sempre di dover dare un esame e non essere preparata (forse il timore di essere inadeguata di fronte ai problemi della vita?), e poi un po' più matura quando continuamente avrei dovuto prendermi cura di un bambino molto piccolo (l'amore per me stessa?).
Non pretendo di essere Freud naturalmente, ma con grande spirito di sopravvivenza ho affrontato i miei limiti e, cavillandovi sopra, con pazienza li ho superati.
E ora questo...una sera, due, tre,,,magari non di seguito ma Tac, puntualmente ricompare, e ti risvegli con un senso di soffocamento, di turbamento, di vuoto che ti riempe la giornata. Sogno di essere lontana da casa, magari a Milano dai miei amici, o fuori a teatro, e non so come tornare indietro.
Voglio con tutta me stessa tornare a casa mia, ché altrove non mi sento a mio agio. A volte ho intorno gente sconosciuta, corsi d'acqua torbidi e minacciosi, ma non posso farlo perché non ho un mezzo....non ci sono treni né pullman, addirittura non ho le scarpe, il motorino è bucato, non trovo dove ho parcheggiato la macchina e neppure ho un gettone per telefonare a mia figlia di venire a prendermi. Un incubo!
Basta, devo fermare la giostra che ho nel cervello, smetterla di dar fiato all'orchestra stonata che ho dentro in compagnia della quale mi risveglio ogni mattina.
Il primo passo è ammettere di avere un disagio, qualcosa che mi disturba, mi fa star male. Può essere doloroso ma è necessario.
Mi sento persa in questo silenzio assordante per cui il mio cuore ha smesso di guidarmi lasciandomi in balia della mia testa e dei suoi pensieri eccessivi e tortuosi. Basta pensare, basta con i sensi di colpa. Devo assolutamente trovare il modo di affrancarmi emotivamente dal mio "problema". Di qualunque natura esso sia. Da qualunque parte provenga.
"Esiste un solo modo per affrontare il dolore. Accettarlo e andare oltre."
Giusto, belle parole. Ma prima devi riconoscerlo , e per farlo occorre una buona dose di onestà verso se stessi.
Perché sappiamo bene che le risposte, tutte, sono già dentro di noi. Doppiamo solo avere il coraggio di riconoscerle, senza paura, e accogliere il "disturbo" senza ostacolarlo.
L'ansia, le fobie, la tristezza, sono tutti campanelli d'allarme che ci  giungono da un luogo sconosciuto per dirci qualcosa, e come tali vanno rispettati. Bisogna lasciarsi andare.
Ragionare, capire o cercar di spiegare cronicizza i problemi che devono invece essere affidati al buio,
al vuoto. Esser guardati come onde del mare. Perché non si può pretendere di gestire ne controllare l'ineluttabile.
Ed ecco che, piano piano, il tuo "io" riaffiora. Ritrovi la tua istintualità e di colpo ti accorgi che quel qualcosa che non va è proprio lì, di fronte a te. Devi solo prenderne atto e lasciarlo andare. Che non vuol dire "mandarlo via", ma accettare le cose per quello che sono, senza reprimerle o volerle cambiare. Non cercare di trattenere, di bloccare, o farle a tuo piacimento, ma lasciarne il naturale fluire.  E con queste tornare ad essere se stessi, perché quando cerchi di piacere per forza, di essere adeguata, quando vuoi diventare come ti vogliono gli altri, poi gli altri non ti vogliono più. E ti perdi.
Ecco ci siamo, sono arrivata al nocciolo, al fulcro, all'origine. Amen.
E di colpo ti svegli una mattina  accorgendoti che l'ansia è svanita. Ti senti leggera, serena riesci a respirare finalmente e realizzi.......Sì, anche stavolta, in un modo o nell'altro, sono tornata a casa.

                              "La  vera bellezza dei sogni è la loro atmosfera di libertà
                                infinita...la libertà dell'artista priva di volontà, libera di
                                volare."
                                                  Karen Blixen