venerdì 4 marzo 2016

Le ragazze del '52

Mi riordo il pensiero che vola,vola verso la favola blu
mi riordo quel banco di scuola, dove ieri sedevi anche tu.....

Ed eccole qua, le mie compagne delle elementari!
Chi lo avrebbe mai detto....ci siamo perse per anni, ognuna ha seguito il proprio percorso, qualche altra si è anche allontanata da Viareggio, eppure stasera eccoci intorno a un tavolo, a cavalcare lo tsunami dei ricordi.
Potenza di Face Book o destino? Chi può dirlo. Forse era destino che tutte ci affacciassimo a F,B...
Le riconosco tutte all'improvviso...cari volti miei...Certo Marika già l'avevo rivista, e Perla fa parte della mia vita. Me la sono portata dietro, anche se non era a scuola con noi, perché ormai si sa, lei è la mia persona, e con le altre, comunque, condivide memorie di una Viareggio che fu, quella Viareggio dove ci si conosceva un po' tutti.
Riccarda (dobbiamo a lei questa serata), sembra la più matura, ci guarda tutte con occhi materni e, nonostante non stia bene, si vede che è soddisfatta e felice.
Danila è come la ricordavo, anzi, peggio: una scarica di adrenalina pura, ciarliera, vivace, mai ferma. Neanche col pensiero. Una fucina di idee e proposte.
Io non credo nell'età, credo nell'energia. Non può essere uno stato anagrafico a decidere le cose che possiamo o non possiamo fare. E certo lei ne è la dimostrazione, un fiume in piena.
Se ne accorge Marika che, al contrario, in questo periodo (che sia la primavera?), si sente un po' giù di morale e comincia a mettere in discussione alcune delle sue scelte di vita. Ma in fondo, chi non lo fa, e lei è troppo intelligente per lasciarsi sopraffare da rimorsi o rimpianti. In fondo è una psicologa, quindi perfettamente in grado di aiutare se stessa.
Poi entra lei, Gabriella. Alta, slanciata, elegante, non ha un capello fuori posto.
Sinceramente di lei non mi ricordavo, ma appena la vedo, con quel tipico sorriso che regala alla sua bocca una "smorfia" particolare, tac..è un lampo. E l'ho davanti come fosse ieri.
Il mare dei ricordi è un abisso che rischia di ingoiarci.
Ci raccontiamo senza riserve, senza pudori, e ci "riconosciamo" nel nostro percorso di donne forti, anche coraggiose in certi casi, che hanno saputo gestire il proprio destino, a volte così simile, con coraggio e maestria.
Siamo così noi ragazze del 1952, e ancora facciamo progetti. Ancora scorgo nei nostri sguardi sogni e speranze che qualche ruga riesce a malapena a velare. Abbiamo la consapevolezza del nostro vissuto,  non ci sentiamo ne illuse ne disilluse, e certo nessuna di noi si considera una perdente.Siamo fortemente consce di noi stesse.
Forse, come dice Gabriella, noi "diversamente giovani" abbiamo imparato a volerci bene, almeno quel tanto che basta per aver avuto la determinazione di volerci ritrovare.
E lo faremo ancora, cercando, frugando nella memoria e nel cassetto delle foto, di ritrovare anche tutte le altre. Abbiamo scelto di rivederci in agosto, e certo lo faremo. Perché al cinema si dice "Buona la prima", ma noi sappiamo che "la seconda" sarà migliore.

....e la piazza davanti alla chiesa, e la mia con la tua gioventù...
e la debole lampada accesa, e la porta socchiusa sul tempo che fu.

Egisto Malfatti.