mercoledì 17 febbraio 2016

Je ne regrette rien

Sera di S. Valentino   Si fa per dire, è solo per dovere di cronaca, ché per me è una sera come tante altre, se non per il fatto che mio fratello mi offre una cena a cui partecipano amici che volevo conoscere da tempo.
Il locale è di lusso e appena entro mi accoglie, gentilissima, la titolare: "Buonasera signora, lei è sola?"
Cazzo sì! Nella sera dedicata agli innamorati , sono sola.
"Sì, ma aspetto amici!" mi affretto a rispondere....e, nell'attesa degli altri, mi siedo al bar.
Quando tutti arrivano, finite le doverose presentazioni, passiamo in sala.....impeccabile, e romantica.
Tovaglie candide, su ogni tavolo un fascio di rose e petali rossi sparsi ovunque....logico, è la sera degli innamorati...ma io sono sola!
In poco tempo la sala si riempe...naturalmente sono tutte coppie. L'unica single di tutto l'entourage sono io, ma la serata scorre piacevole e si mangia molto bene.
Tra una chiacchiera e l'altra ogni tanto lo sguardo coglie piccole premure tra le tre coppie  che dividono il tavolo con me. Piccoli gesti pieni di riguardo e ..d'amore. "Caro assaggia questo!" "non esagerare" "senti com'è buono" e s'imboccano l'un l'altro. E' bello vederli. ..E io, tra di loro, sono sola.
Intendiamoci, non lo dico per menarla o fare la vittima, assolutamente! Sono quella che ho voluto essere, è una condizione con la quale convivo da anni e che ho scelto. Però ci penso!
Certo ho gli amici, i figli, la famiglia tutta (che è anche tanta). Ma quando arriva la notte e ti chiudi alle spalle la porta di camera...o quando capitano cene come queste....ti rendi conto che la tua è davvero un' affollata solitudine.
Alle volte, dalla donna che sono, mi vien fatto di guardare intorno a me le altre donne, perfette signore,sempre impeccabili, perfette padrone di casa, perfette mogli, e penso a quella che avrei potuto essere. Invece me ne sbatto della forma, dell'etichetta e non sopporto regole che interferiscono con il mio spirito libero. Vivo e lascio vivere, ma qualcosa ho indubbiamente sbagliato se questo strano percorso, pur sempre comunque proiettato verso gli altri, mi ha portata, passo dopo passo a questo mare di solitudine sentimentale.
Eppure non rinnego niente.
Ho fatto delle scelte. Sono andata dritta per la strada che il destino e il mio libero arbitrio hanno scelto per me. Mi sono concessa poco in gioventù, sempre al pezzo, sempre concentrata su un senso del dovere in perenne contrasto con la mia smania di libertà.
Lo so, le donne come me sono scomode, pesanti, ingestibili. Sarà per questo che non ho un compagno accanto, ma quanto spreco d'amore!
Eppure, come diceva la grande Edith, non rimpiango niente. So bastare a me stessa. E sono anche stanca di provare ad analizzare il perché e il percome.
Tutta questa smania di capire tutto, poi ti accorgi che i momenti più belli sono quelli in cui non capisci un cazzo e ti lasci andare all'istinto. E io sono così, me la vivo a modo mio.
Poi però ci sono momenti, quando chiudi fuori dalla finestra il resto del mondo e ti isoli, in cui c'è sempre un silenzio, un maledetto silenzio che ci frega, perché è lì che sentiamo tutte le parole che ci spaventano.
Allora ti senti come risucchiare in un gorgo pericoloso che  cerca di trascinarti pericolosamente in quella spirale di malinconia e rimpianti che sai di non poterti permettere.
Ma è un attimo, solo un attimo. Tiri un respiro profondo e sei di nuovo te stessa. Torni ad impersonare la donna affidabile, serena, forte , decisa. Quella che tutti conoscono e vogliono.
Quella che fingo d'essere e non sono.