giovedì 26 marzo 2015

Diversi...da chi?

La cena di qualche sera fa a casa di Perla non solo è stata piacevole e divertente, ma è stata anche un grosso stimolo per riflettere e ragionare, così, tanto per non perdere il vizio.
Alle volte vorrei davvero riuscire a fermare il turbine dei pensieri, domarli, chiudere la porta al mondo e mettermi in ascolto! Magari.....
Non è proprio un bel periodo questo, mi sento nervosa, intollerante. Non sopporto la massa becera, volgare, superficiale. E questo mi rende irrequieta, mi fa sentire "diversa"
Hanno sempre detto di me che sono una donna forte, volitiva. Ho seguito consigli, dottrine, letture. Ho meditato su me e sui miei limiti. Ho imparato ad "osservare la mente" come fosse un fiume che scorre lasciando arrivare pensieri, immagini, sensazioni, senza pretendere che fosse altro da quello che è.
Ho cercato di  correggere i miei difetti ed ho imparato ad accettare la mia solitudine affettiva. Perché è vero che imparando a star da soli si acquista forza, ma poi quello che diventiamo, quello che siamo, dobbiamo donarlo, condividerlo.Se non ci relazioniamo a che serve tutta la nostra crescita, e nel mettermi in gioco ho capito che non si sta male quando si dubita dell'altro, ma quando si dubita di noi stessi, del nostro valore.
Ho acquisito conoscenza, consapevolezza e forza, eppure alle volte mi sento un'aliene, proprio un essere avulso dalla massa. E questo, nonostante tutto, ancora mi fa star male.
Poi capita che ti trovi di fronte persone che davvero hanno lottato e sputato sangue per affermare la loro "diversità", e ti senti una merda.
"Ci sono anime sulle quali viene voglia di affacciarsi come ad una finestra piena di sole!"
Ed eccoli qui i miei nuovi amici che si raccontano, si mettono a nudo senza remore ne falsi pudori. Senza ipocrisia. E ascoltano te, che sei portata a fare altrettanto.
L'apice della serata si raggiunge quando, per provare una maglia che la mia amica vuol regalarmi, tolgo disinvoltamente quella che indosso e rimango in reggiseno davanti a vassoiate di triglie, totani e gamberi fritti che mi osservano perplessi, accompagnata dal gridolino di sgomento di Davide che finge di chiudersi gli occhi, e la "OH" di stupore di Stefano , che neanche la Madonna quando si trovò davanti alla palma traboccante polposi datteri.
Ridiamo. E' tutto facile, naturale, tutto scorre via in allegria, leggerezza, spensieratezza.
Allora pensi: il "diverso" è colui che comunque dovrà lottare nella vita per affermare se stesso.
Ma ha importanza poi avere l'approvazione, l'accettazione della massa?
Assolutamente no!
Quindi ti rassegni al fatto che non puoi piacere a tutti, te ne fai una ragione e smetti di sentirtene in colpa.
Pensi che in fondo se gli altri non ti apprezzano, forse non sempre dipende solo da te. Forse magari, semplicemente, sono gli altri a non essere alla tua altezza! Con rispetto, naturalmente.

"Ho il cuore grande ma con poche stanze e pochi ospiti, preferisco così.
  Chi ci entra non si sente soffocare, si sente comodo.  Si sente a casa."

2 commenti:

  1. Sei forte zia!
    Arrivi sempre con le parole giuste al momento giusto.
    Bello leggerti.

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  2. l'attesa è finalmente ripagata!e,questo,è uno post che ti devi tenere a portata di mano!!!per quanto riguarda il morale,non dimenticare che è Primavera(anche se un sembra):la stagione più destabilizzante!te ti senti un'aliena,io invece un'ameba fluttuante,che non capisce bene dov'è che galleggia e dov'è che deve andare.
    ma passerà...se mi trovi, dimmelo:mi sto cercando da un po'. p.

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