mercoledì 30 gennaio 2013

Cogito ergo sum

Ci sono notti in cui non si riesce a prender sonno perché un groviglio di pensieri offusca la mente, e nonostante tu ci provi con tutta te stessa, non riesci a districarli, tanto meno a liberartene.
Allora tenti di rifugiarti nella preghiera, di affidarti. Ma se anche con quella non trovi conforto, è un casino, non  c'è sonno ne riposo. E, quando alla mattina ti alzi più stanca di quando ti sei coricata, non te la sentiresti proprio di affrontare la giornata. Ma lo devi fare e lo fai.
Quando però il tempo indugia nel grigio gelido di questi giorni, allora è facile che un certo scoramento ti riempa il cuore.
Hai voglia ad essere ottimista, a vedere il bicchiere mezzo pieno, a fare la Pollyanna della situazione cercando sempre il lato positivo delle cose. Alle volte è davvero troppo...
Sarà che io mi logoro sempre per tutto e tutti...per mia figlia che non vedo serena, per il lavoro che non c'è e abbrutisce le persone, per chi affronta i suoi fantasmi quotidiani cercando di costruirsi un futuro, per i soldi che sono sempre pochi e invece te ne succedono una dietro l'altra ( la nuova cisterna per il gasolio, fon e tostapane bruciati, il ferro da stiro in tilt per lo stress, e la batteria della macchina che è andata a farsi fottere). E tutto questo nel giro di pochi mesi.
Ma la cosa più brutta è che la situazione ristagna, non vedi sbocchi, niente luce alla fine del tunnel, e il tunnel t'inghiotte.
Allora mi arrabbio e dico tra me e me: ma come, ho sempre cercato di vivere in onestà, ho fatto tutto il possibile per chi, vicino a me, ha avuto bisogno e mi ha chiesto aiuto. Mi sono presa cura dei miei cari con amore, ho votato la mia vita alla famiglia senza pretese e senza lamenti sperando, alla fine, di vivere una terza età in serenità, e invece non si finisce mai!
Ma allora che senso ha la parola "sacrificio" se poi non c'è ricompensa?
Si potrebbe dire: ma allora hai fatto tutto solo per una contropartita ?
No, lo giuro.  neanche c'ho pensato al momento. Ho fatto tutto secondo coscienza, seguendo il mio istinto e assecondando il mio modo di essere. Ma un po' di serenità pensavo di essermela guadagnata.
E' per questo che, quando ho le giornate "no", mi soffermo davanti alla foto dei miei genitori
....e ci litigo. Con loro e con Dio. Perché la mia convinzione che dall'aldilà i nostri cari possano proteggerci e darci una mano sin'ora mi ha sempre sorretta, ma ultimamente la mia fede vacilla e il dubbio si fa strada nella mia mente: e se di là non ci fosse niente? Se una volta archiviata la pratica "vita" ci aspettasse il vuoto? Sai che fregatura. A ben pensarci è davvero spaventoso!
Già il distacco dagli affetti più cari sono riuscita ad ammortizzarlo solo con la speranza di un futuro ricongiungimento, del momento in cui potrò di nuovo affidarmi all'amore dei miei e sfogarmi confidando loro tutti i miei pensieri. Già il pensiero di una Giustizia Divina è la sola cosa che ci fa sopportare certe storture, ma se veramente tutto questo non ci fosse....no! Non voglio pensarci.
Devo smetterla di scivolare in questa spirale pericolosa, di pensare che non ci sia un Dio qualunque ad ascoltarmi. Preferisco credere che sia temporaneamente assente, momentaneamente in tutt'altre faccende affaccendato.  E io sono un'ingrata piagnucolona pessimista.
In fondo mi basta guardarmi  attorno e pensare, per esempio, alla positività della mia amica Nivea che da mesi ha il figlio senza lavoro  e quando la vedo riesce ancora a farmi sorridere. O all'abnegazione della mia amica Perla che già da qualche anno lotta con i problemi di salute di suo marito. E alla forza dei miei cari ragazzi di Milano, che ogni mattina si alzano e non sanno che cosa la giornata riserverà loro perché ogni giorno il loro splendido bambino può essere di umore diverso. Ogni giorno può svegliarsi in questo mondo o nel suo che è particolare. Forse non peggio del nostro, ma è solo suo, e raggiungerlo è difficile. E' difficile seguirlo nei suoi umori, nei suoi pensieri, nel suo universo. Ma sono lì, con forza, coraggio e amore, a gioire di ogni suo approccio, di ogni suo sorriso, di ogni sua "risposta", senza mai lamentarsi ne piangersi addosso, senza mai inveire, senza mai "dubitare". Sempre col sorriso sulle labbra.
Ecco, è quando penso a persone come loro che mi sento misera e meschina, e mi vergogno tanto della mia debolezza.
Anzi, chiedo scusa se mi sono sfogata un po', ma mi ha fatto bene e ora sono di nuovo pronta ad affrontare il mio quotidiano così come fanno tutti e così come è giusto che sia.... con la mente al passato ma con il cuore nel futuro..!

Un saluto particolare a Matteo che è piccolo ma già tanto grande. Ti aspetto.

     Ho sognato che camminavo sulla riva del mare assieme a Dio e ho
     rivisto, uno dopo l'altro, tutti i giorni della mia vita.
     Durante il percorso c'erano quattro orme sulla sabbia, le mie e le sue.
     Ma in certi punti, proprio quando avevo più bisogno di Lui, ho rivisto
     due sole orme.
     Allora ho detto: "  Signore, ti ho sempre amato e Tu mi avevi promesso
     che non mi avresti abbandonato. Perché proprio in quei momenti difficili
     mi hai lasciato solo?"
     Dio mi ha risposto : " Non ti ho mai abbandonato. In quei giorni nei
     quali hai visto sulla sabbia due sole orme, ti avevo preso in braccio".

3 commenti:

  1. Un abbraccio alla mia zia scribacchina :)

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  2. Cara Alfreda, se tu non ci fossi come faremmo....... Tante persone ti voglio bene.

    Roberto

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  3. Cara Alfreda, leggo solo ora il tuo splendido racconto.
    Ti vogliamo un mondo di bene!
    Gabriele,Matteo,Daniela e Andrea

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