lunedì 18 giugno 2012

TANTI AUGURI !

Il comunicare con te epistolarmente è oramai diventata per me una piacevole abitudine, perché solo così riesco ad esprimere tutto quello che mi si accavalla nella menta e nel cuore quando ti penso e non ho la possibilità di parlarti.
Un po' perché non ci vediamo molto e un po' perché, comunque, tra noi c'è sempre stato una specie di pudore nell'esporre i sentimenti, cosa che ritengo sia normale tra persone particolarmente sensibili.
Allora, come per non perdersi nel bosco i bambini spargono sassi sul loro cammino, così io semino pensieri sperando che, come briciole di pane, tu le raccolga una ad una e ti conducano a me.
Oramai sei vicino agli "anta", sei nel pieno della maturità e del vigore, ma io, come penso ogni mamma, ho chiari nella mente ogni momento, ogni attimo del nostro vivere, da quando sul mare facevo un buco  nella rena per proteggere il pancione dal sole, fino all'altra sera seduta al tavolo di casa tua.
Sai Andrea, insieme ne abbiamo passate tante, ma ti devo confessare che quello che sei diventato mi riempe di orgoglio.E voglio dirtelo adesso, perché ho aspettato tanto che il nonno mi palesasse la sua stima e il suo amore, e quando lo ha manifestato non ho fatto nemmeno in tempo a dirgli grazie.
No, non fraintendere, non sei tu a dovermi dire grazie, ma io a te, e lo voglio fare ora, semplicemente, perché ...domani chissà.
Sono fiera di te, di come sei uscito dai momenti bui, di come gestisci la tua famiglia, le tue amicizie. Sono fiera del rapporto bello che hai con tua figlia, di come ti poni con lei, di come te ne prendi cura fermamente ma senza atti di forza né costrizioni. Sempre con calma e con quel mezzo sorriso che permette a lei di essere quella bambina forte e serena che, crescendo, sta diventando sempre più.
Bada, non dico che ti condivido in tutto, perché non sarei sincera. Ma, visti i buoni risultati, penso che tu sia sulla buona strada per essere sempre più un buon compagno e una buona guida.
Ci hai messo un po' per trovare il giusto equilibrio, ma ce l'hai fatta.
D'altronde, più un anima è grande e profonda, più le occorre tempo per conoscersi. Ma sei arrivato finalmente.
E ti sono grata perché tu, tra tutti, sei forse quello che più conosce le mie fragilità. Tu, più di tutti, hai vissuto le mie tristezze, i miei dolori. Hai conosciuto le mie debolezze, condiviso i miei smarrimenti. Mi hai vista piangere.
Ma ti sei sempre tenuto per te le tue amarezze. Non hai ferito, non hai recriminato. Neanche quando mi hai vista sbagliare o quando, per timore che tu potessi soffrire di più, ti ho tenuto un po' da parte, isolandoti. E invece volevo solo proteggerti!
Ti chiedo scusa, ho sbagliato sottovalutandoti e, col tempo, ho capito che avrei dovuto coinvolgerti di più, fidarmi.
Ora lo so, e so anche che tu sai che io lo so. Perciò basta con le smancerie, mi sono lasciata andare un po' troppo.
Ti voglio bene un mondo e anche di più, non occorre che te lo dica. ( O forse si ). Tra noi solo poche parole bastano.
Lasciami tornare a fare la madre carabiniera, la brontolona che fa sempre le osservazioni, la persona rigida e tutta d'un pezzo che non si concede debolezze. La donna forte.
Quella che fingo di essere e non sono.

                     Tanti auguri amore.              




 Tu non sai dirmi il tuo amore,
non vuoi svelarmi l'animo tuo
che tieni stretto
dentro una corazza di silenzio
per paura che qualcuno
abbia a intuirne
la tenerezza di colomba ancora sanguinante
per i colpi che ti inferse la vita
fin da fanciullo,
quando eri mite e indifeso come una colomba,
e come sei rimasto 
anche dopo le ferite 
di una lunga esistenza         
vissuta nel segno dell'amore 
che non sai dire 
che non vuoi svelare.
                               
                                                           -Marina Magalli-
                               

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