domenica 16 settembre 2012

A SIMONE E GIUSI

Simone caro, perdonami, ma altro non ho da donarti in questo momento che un grande augurio  per le tue nozze e un grande affetto che mi scaturisce dal profondo del cuore.
Ti ricordo bambino, quando di tanto in tanto anche da solo venivi a trovare la zia Pierina così. senza motivo, solo perchè la tua sensibilità e la tua educazione te lo chiedevano.
Sei sempre stato un ragazzino maturo, assennato.Più grande della tua età, con un grande senso del dovere.E per quanto vale, ti posso garantire che i tuoi nonni sarebbero stati orgogliosi di te e chi sa che di la un po' non si vantino di averti come nipote.
Da un po' ormai ti ho perso di vista, ma ho sempre seguito i tuoi passi attraverso le parole fiere(e a ragione) dei tuoi genitori.
Ora ti sposi, hai deciso, e sono sicura che anche nella ricerca della tua compagnia sarai stato serio e oculato.
Io non la conosco, ma certo sarà una bella persona se ha scelto te come compagno per il suo percorso.
il matrimonio è un grande passo ed io sono una che, nonostante le disillusioni, ancora ci crede e ricorda che non è l matrimonio che santifica l'amore, ma l'amore che giustifica il matrimonio.
Ti voglio bene Simo, e auguro a te e alla tua sposa, senza retorica, di riuscire insieme a costruire il migliore dei mondi possibili.
Ti lascio questi versi perchè ti siano preziosi.E' poco ma è tutto quello che posso e te li dono col cuore. Un bacione.

Allora Almitra nuovamente parlò e disse:Che cos'è il 
Matrimonio, maestro?
Ed egli rispose dicendo:
Voi siete nati insieme, e nsieme starete per sempre.
Voi sarete insieme quando le bianche ali  della morte 
disperderanno i vostri giorni.
Si, insieme anche nella tacita memoria di Dio.
Ma vi siano spazi nella vostra unione,
E fate che i celesti venti danzino tra voi.

Amatevi reciprocamente,ma non fate dell'amore un 
laccio:
Lasciate piuttosto che vi sia un maremoto tra le 
sponde delle vostre anime.
Riempia ognuno la coppa dell'altro, ma non bevete da 
una coppa sola.
Scambiatevi il pane, ma non mangiate dalla stessa pagnotta.
Cantate e danzate e siate gioiosi insieme, ma che ognuno
di voi resti solo, 
Così come le corde di un liuto son sole benchè vibrino 
della stessa musica.

datevi il cuore, ma l'uno non sia in custodia dell'altro. 
Poichè soltanto la mano della Vita può contenere entram
bi i cuori.
E restate uniti, benchè non troppo vicini insieme:
Poichè le colonne del tempio restino tra loro distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una a l'ombra 
dell'altro.
                                             Kahlil  Gibran 

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