giovedì 20 settembre 2012

I nuovi mostri!

Dal dizionario enciclopedico Motta: 
MOSTRO- in senso figurato: persona eccezionale, singolare nell'operare sia il bene che il male.

E' vero, non lo metto in dubbio. Fortunatamente ci sono anche mostri  in senso positivo, come, ad esempio, mia nipote Giulia, mostro di incoscienza, che è riuscita a rimediare un anno scolastico disastroso, nato male e conclusosi peggio, facendosi un bel mazzo tutta l'estate e affrontando a viso aperto i suoi "mostri personali", riuscendo anche stavolta a sconfiggerli.
O quelli come mio genero, mostro di resistenza, che ha passato un'estate torrida lavorando anche più di dodici ore al giorno senza conoscere né domeniche, né altre feste comandate.
E' vero che lui è innamoratissimo del suo lavoro (fa il carpentiere navale),ma penso che si debba lavorare per poter vivere meglio, non vivere per lavorare e basta.
D'altra parte, con la crisi che c'è, meglio così che senza. Ma questa è tutta un'altra storia.
Sono altri i "mostri" di cui voglio parlare. Perché sono qui, ci circondano, fanno parte del nostro quotidiano. Sono ovunque, anche se non ci facciamo caso. Ma ci sono, e a me sembrano aumentare in maniera esponenziale.
E' vero, con l'età sono sempre più attenta alle piccole cose, alle sfumature.
Partecipo poco al chiacchiericcio da spiaggia fatto così, pour-parler, perché mi annoia profondamente. Preferisco ascoltare, osservare quello che accade intorno. E quello che vedo, il più delle volte, mi spaventa proprio. Di certi stereotipi di persone, perchè ormai questa umanità sembra fatta in serie, è pieno in giro, e più osservi più spuntano.
Parliamo di queste mammine moderne ad esempio: iper-attive, super-impegnate, e sempre, sempre, troppo nervose.
Arrivano in spiaggia già stanche, snervate, e se la rifanno su chi? Sui figli,naturalmente!
Ho assistito a scene quest'estate che per poco non mi costringevano all'intervento, perché io non tollero la violenza, di nessun genere.
Bambini maltrattati, strapazzati, umiliati di fronte agli estranei. Parole scagliate contro come lame di coltello, con l'intento proprio di ferire, di far del male. E non importa l'età di chi hai di fronte, non si risparmia nessuno, dal neonato piangente, stressato per il troppo caldo, alla bambina piccola che si annoia perché l'amichetta non è ancora arrivata, al ragazzino che cerca inutilmente l'attenzione di una madre troppo presa da se stessa e dalle chiacchiere vacue e fatue con la vicina d'ombrellone.
"Basta, mi hai rotto. Sono stanca, ti riporto a casa, così impari!"
Ecco la minaccia preferita: ti riporto a casa. Quasi che  il venire sul mare fosse un sacrificio come il lavorare in miniera.
Ma resta te a casa, brutto mostro, che reclami solo il tuo diritto al riposo e all'abbronzatura. Che non sai portare rispetto ai tuoi figli ma poi lo pretendi. Che li vivi come un lavoro.
E tra le pareti domestiche le cose non migliorano: "Sei un fallito. Non vali niente. Questa è casa mia e qui si fa come dico io."
Giuro, le ho sentite con le mie orecchie.
Mostri, sono mostri di brutalità e cattiveria che sfogano le proprie frustrazioni cercando di sopraffare il più debole, con il solo diritto che da loro l'essere più forti e prepotenti.
Ma restiamo in spiaggia, perché ce ne sono altri di casi da neuro.
Ad esempio: la tuttologa. Quella che sa tutto di tutti, che parla sempre, ininterrottamente, da quando arriva a quando se ne va. E spazia indifferentemente dalla cronaca, locale e non, alla politica, alla medicina, allo sport. Lei sa tutto! Vede tutto, capisce tutto e su tutto ha un opinione. Salvo poi ricondurre ogni cosa ad un unico soggetto : se stessa.
Che palle! Ma cosa mi può interessare del tuo rapporto con " quell'omo che sta con te" ( alias marito). Delle tue passeggiate in montagna durante le tue costosissime vacanze (perché, qui lavori?)
o del tuo diabete alimentare.
Ma ti ha insegnato nessuno ad usare qualche decibel in meno? Insopportabile! Specialmente quando infarcisce i propri discorsi con battutacce da viareggina da Canzonetta credendosi simpatica, e rincara la dose canticchiando e ballonzolando il suo motivo preferito: Il pulcino pio.
Che profondità! Sembra la Fossa delle Marianne.Non se ne può proprio più.
Se guardi un po' più in là, invece, trovi un altro prototipo da seguire (si fa per dire) : il bagnino intollerante.
Non criticatelo, non fategli osservazioni, non lo fate lavorare troppo perché si altera.
Sopporta poco lo straniero, che non capisce, e non tollera il diverso, che non apprezza.
Raggiunge il massimo della soddisfazione quando riesce a beccare il ladruncolo da spiaggia e a menarlo tanto da mandarlo in ospedale. E poco importa se finisce la stagione con il braccio ingessato, lui si sente un eroe!
Poi abbiamo la finta buonista, quella che si accosta solo per sapere come ti barcameni nei tuoi problemi, così si consola dei suoi.
L'incazzata perenne, che vede sempre tutto nero e ti dipinge un futuro che ti verrebbe voglia di buttarti in mare e nuotare all'infinito, fino allo sfinimento, almeno così si finisce prima.
Il cafoncello, che ostenta la propria posizione sociale, sentenzia, giudica, fa lo sbruffone, ma è accanto a te d'ombrellone anzi, a ben guardare, il suo è più sgarupato del tuo.
E ho notato un'altra cosa: più sono piccoli di statura, più cattivi sono. Forse perché, come diceva De Andrè :"hanno il cuore troppo vicino al buco del culo".
Certo potri andare avanti all'infinito in questo campionario damostroteca, ma la cosa mi demoralizza troppo.
Possibile che nessuno si faccia un po' di autocritica, abbia un minimo di introspezione, che nessuno sia capace di guardarsi allo specchio?
Mi sorge un dubbio, ché alla fine questa mia senile intolleranza un po' mi fa pensare....
Vuoi vedere che, tra tutti, la peggiore sono proprio io?
MA ANCHE NO


.....Avete girato una vita intera per cercare i vostri nemici! Siete stati sulle montagne e sulla riva del mare, nella pianura e nella foresta ma non li avete trovati.
Ora tu, amici mio, te ne torni triste e frastornato, hai sospettato, insinuato, maledetto, accusato, bestemmiato.
Sei stanco? Chinati e bevi al ruscello e troverai il tuo nemico riflesso nell'acqua. Come non lo sapevi? Tu sei il tuo nemico.

                                                      Giovanni Notarnicola (Quattro passi dentro..)

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