lunedì 16 aprile 2012

Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che sia lungo il cammino,
pieno di avventure, pieno di esperienze.
Gli stregoni e i ciclopi,
l'irato Nettuno, non temere.
Con gente simile sulla tua strada
non t'imbatterai
se il tuo pensiero alto rimane,
se una eletta commozione
ti tocca lo spirito e il corpo.
E gli stregoni e i ciclopi,
il malvagio Nettuno non incontrerai
se non li porti nell'anima,
se la tua anima non li desta a te avanti.
Devi augurarti che il cammino sia lungo
e numerosi i mattini estivi in cui
con gioia e soddisfazione
entrerai in forti mai visti prima.
Fermati a empori di fenici
e compra oggetti belli,
madreperle e coralli,
ebani ed ambre
e profumi voluttuosi d'ogni sorta.
Quanto più puoi profumi voluttuosi.
Va in molte città d'Egitto
per imparare assai dagli studiosi.
Sempre nella tua mente Itaca tieni.
Il tuo approdo li è la tua destinazione.
Ma non affrettare per nulla il viaggio.
Meglio se lunghi anni esso dura e,
vecchio ormai, arenati all'isola
ricca di quanto avrai guadagnato in viaggio.
Senza aspettarti ricchezza da Itaca,
Itaca il bel viaggio t'ha concesso.
Senza di lei non ti saresti avviato.
Più altra cosa non ha da darti,
e se povera la troverai,
Itaca non t'ha deluso.
Tanto, sapiente quale sei ora
con tanta esperienza,
ormai comprendi cosa Itaca vuol dire




Ognuno di noi ha la propria Itaca, ed io  non faccio eccezione.
Itaca, l'approdo sicuro in cui trovar rifugio nei momenti di tempesta, l'isola magica dove scopri tesori celati, ricchezze immense, dove puoi ridimensionare la paura per i ciclopi che minacciano la tua serenità.
La mia Itaca sono i miei amici Paola e Nello, perchè è vero che siamo molto distanti geograficamente, ma nei miei momenti cruciali è sempre loro che mi trovo accanto.
Ci siamo conosciuti oltre quarant'anni fa, quando lui è venuto a giocare nel Viareggio. Bello e impossibile, con due  basettoni che all'epoca facevano molto macho-maledetto e un fisico che Roberto Bolle al confronto è un rachitico. Ma la cosa più bella di Nello erano gli occhi, brillanti come quelli di suo padre, di un verde acqua che, a fissarli, potevi annegarci dentro.
Mi ha conquistata subito. In senso platonico intendo, anche perchè cio che lo distingueva dagli altri che frequentavano casa mia, era il suo essere sposato, felicemente sposato. Sposatissimo.
Sbandierava il suo amore per la moglie con vanto e orgoglio ,  e questa è la cosa che di lui ho ammirato subito.
Lei mora, alta, fisico mozzafiato, una Florinda Bolkan della Brianza.
Tra noi non ci sono mai state rivalità, gelosie o malintesi. A ciascuno il suo, anzi mi conquistò subito con la sua generosità. Ricordo che non feci in tempo ad ammirare un suo spillo che lo tolse
e subito me lo posò nella mano regalandomelo. E da allora non ha più smesso di farmi regali.
Loro sono stati presenti in ogni momento importante della mia vita: testimoni alle mie nozze, è stata Paola un anno dopo ad accompagnarmi in ospedale per la nascita del mio primo figlio. Sono stati padrino e madrina della mia secondogenita e compagni fedeli e silenziosi nei momenti più dolorosi.
Ricordo con commozione un freddo e nevoso febbraio di qualche anno fa.
Mia madre era morta da pochi giorni e i miei mi obbligarono quasi a festeggiare il mio compleanno
in pizzeria da amici.
Si può bene immaginare con quale stato d'animo accettai. Ma quando arrivammo, seduti a un tavolo nascosti da un cartello di auguri, trovai loro, i miei amici.
Si erano sobbarcati un viaggio allucinante, lungo e pericoloso, solo per non farmi sentire sola e tirarmi su il morale.
Non lo dimenticherò mai.
Gli anni sono trascorsi, i figli cresciuti, e tra una lieta novella e una triste notizia, siamo arrivati fino ad oggi. Provati e mutati nel fisico, certamente, ma è rimasta comunque in noi quella voglia di vederci, magari una volta all'anno per le vacanze, e sfogarci in maratone brevi ma intense di mangiate di pesce.
Abitiamo lontani, è vero, e forse è proprio per questo che andiamo d'accordo. Scherzi a parte, ogni tanto abbiamo anche avuto dei contrasti o delle divergenze di opinioni. Ma sempre con rispetto ognuno dell'altro e delle altrui convinzioni.
Oramai dopo tanti anni e tutto quello che abbiamo condiviso, siamo veramente affiatati.
Ma la cosa più bella, più preziosa, è sapere che, non importa quando, in qualsiasi momento io abbia bisogno, posso fare rotta sulla mia Itaca, al mio approdo sicuro e quieto. Dove troverò sempre e comunque ad accogliermi il cuore grande di lei e gli occhi verdi, buoni di lui.
Grazie per tutto, vi voglio tanto bene!


       E un giovinetto disse: Parlaci dell'Amicizia.
       Ed egli rispose dicendo:
       Il vostro amico è la vostra esigenza soddisfatta.
       E' il campo che seminate con più amore e che mietete
       con riconoscenza.
       E' la vostra mensa e il vostro focolare.
       Poiché da lui vi recate per la vostra fame, è lui che
       ricercate per la vostra pace.




                                          Kahlil Gibran 

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