giovedì 22 marzo 2012

Averli e non sentirli

Passo davanti allo specchio e mi spavento: "Oddio, chi c'è in casa?"
Ma no, che scema, sono io. Io o quello che il mio corpo è diventato: grassa, scarduffata, sciatta. Un incrocio tra Platinette e Maga Magò, praticamente 'na chiavica.
Ma come è successo, in quale momento, forse mentre dormivo? Eppure ero un'atleta. Ed ora fatico a salire le scale.
Poi mi riprendo e realizzo: ne ho compiuti sessanta. E, come dice il mio amico Giorgio, mi rendo conto di avere più anni alle spalle che davanti a me.
L' onda dei ricordi mi assale e mi scorrono veloci nella mente i fotogrammi della mia memoria....

Febbraio 1952, casa della nonna in via Cavallotti. Nevica, governo ladro-"Che bella bambina !" Cinque chili.
La mamma è distrutta dal travaglio. La nonna brucia con una candela l'orecchio della levatrice.
Tic tac tic tac. Tanti auguri a te! Ho cinque anni e nasce mio fratello, bello, biondo, occhi azzurri. Ma era necessario ci fosse? E perchè il pappà è tanto felice di un maschietto? Boh!
Comincia la scuola."E' intelligente ma un po' chiusa".La maestra Anita e il mito di Garibaldi; la Dalle Luche; il maestro Pierotti. Magico, lo adoro. Scuole medie senza infamia né gloria. Che noia. Per fortuna ci sono le amiche: Anna, Floriana, Patrizia, Carla. Attraversiamo la pineta tutte le mattine per raggiungere la Jenco.
"Pappà, c'è uno dietro lo stadio che fa le cosacce quando passiamo".
"Va bene, chiamiamo Matone!". Track. Arrestato.Grazie Egisto. Tic tac,tic tac.
Il primo amore. Si chiama A. e dopo le medie va a lavorare in cantiere Poi le superiori e qui è tutto un'altro mondo.
Acquisto sicurezza, consapevolezza di me. La contestazione giovanile, il '68. Nasce Silvana. Con A. ci siamo persi. Arriva G., uno dei più in vista e conosciuti tra gli studenti, e sceglie me. Però io amo lo sport e lui la politica. Troppo.
"Ti voglio bene. Non mi lasciare.
Dura tre anni. Tre anni di lacrime e umiliazioni. Ma vaff....basta!
Allo stadio conosco i calciatori del Viareggio. Cambio amici e amore. Finalmente uno sportivo, ed è buono, calmo, silenzioso.
"Guarda che hai pescato il gobbo nero" avverte mio padre.
"Ma no, chissà quali profondità si nascondono dietro ai suoi silenzi."
Poi il diploma, 36, non mi sforzo ma va bene così. Il lavoro dal notaio. "Pappà mi sposo."
"Brava bischera!" I nuovi amici. Nello, Paola, Gabriella, Alberto, Remo. Anni belli, spensierati.
"Amore,forse è meglio se smetti di correre sui verdi prati e ti cerchi un lavoro, che ne dici?"
"Non ho fatto neanche le medie!"
"Cazzo non lo sapevo. Ti aiuto io."  Lui prende la licenza media e nello stesso momento io partorisco.
Nasce Andrea detto Fifino perchè è magro e minuto. Finalmente una creatura solo mia da plasmare e amare incondizionatamente. Poi arrivano i primi litigi, i primi problemi. Sergio e il lavoro non vanno molto d'accordo e ne cambia diversi. Ma io ci credo ancora. "Ti voglio bene, non mi lasciare"
In un brutto incidente stradale muore Alberto. Ci crolla il mondo addosso. Mi sento sola.Tic tac, tic tac.
Dal mio bisogno di consolazione nasce Daniela. Mai vista una bambina più bella. Però non dorme mai, ne giorno ne notte.
"Fai la ninna, fai la nanna, segaiola della mamma." Quasi quasi la passo sul gas. "Ninna nanna ninnaò, che pazienza che ce vo'!" e così fino ai tre anni.
Sono sempre più in crisi, ma, per fortuna, i bambini occupano un sacco del mio tempo. Fifo gioca a pallone. Nuovi amici : Alfio, Elisabetta, Piero, Rosa.Mi impegno in prima fila per la scuola dei ragazzi. Istituisco un attentissimo comitato di genitori e faccio casino nel sociale.Seguo i loro impegni ricreativi e faccio casino con le società sportive. Faccio casino con i loro professori quando sono alle superiori. Basta, sono stanca di lotte fuori e dentro casa..
Cominciano anni di merda. Ci siamo dentro fino al collo ed io sono sempre più sola. Per fortuna ho delle gradi amiche : Perla, Enrica, Graziella,Nivea.Con altre ancora fondiamo un'associazione culturale e io faccio casino in Comune. Arriva il teatro, con Alfia, Giampaolo, Luigi, Michele, Roberto. Faccio casino con le istituzioni per i finanziamenti, però mi diverto, anche se in casa sale il livello dei problemi.
Conosco A.Caratterialmente mi ricorda mio padre, e perdo la testa.
"Ti voglio bene, non mi lasciare." Ma no non si può, non lo possiamo fare. E finisce.
Papà si ammala. I funerali di papà.
Nuovo cambio di vita. Ho ancora più responsabilità e sono sempre più sola. Nel frattempo ho scoperto che dietro quei grandi silenzi c'è solo del silenzio. Aveva ragione papà. Ma vado avanti anche per i miei figli.
Tic tac, Tic tac."Va beh, dai, in fondo ti voglio bene, non mi lasciare."
Mamma sta male. Muore mamma.
Ho ancora accanto a me le amiche più care, e la vita va avanti.
Quando si nasce si è figlie di.., poi mogli, e poi madri. Ma non si può essere madri per sempre.A un certo punto si diventa nonne ( Laura, luce dei miei occhi) . E poi più nulla, se non il ricordo che avremo saputo lasciare di noi.
Panta rei.  Tutto scorre. Ma lui è ancora qui.
"Ehi, lasciami pure, tanto non me ne importa più niente!"....


          Molto liberamente ispirato a " Panta rei " di De Crescenzo


2 commenti:

  1. ziona hai avuto(e hai)una vita di alti e bassi.. però che VITA!!!!! ps: la tu sorella è nata nel 68 no nel 69 ahahhaha
    (Ti Voglio Bene)

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  2. Ma hai ritrovato dei cugini.....

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