martedì 13 marzo 2012

A te.

 Era piccola, tondetta e dolce.....dai, non è di una castagna che  sto parlando, ma della mia mamma che oggi avrebbe compiuto gli anni (in effetti lei stessa era incerta tra il 13 e il 14 , ma ormai poco importa).
Di lei ho una visione strana, particolare:  la  ricordo giovane, non mi sembra neanche di averla vista invecchiare, forse perché i suoi capelli si rifiutavano di incanutire o perché i suoi occhi da gatta, di un bel verde mare, non hanno smesso di brillare fino all'ultimo.
La vedo in giardino a cogliere le rose, a tendere i panni, o in cucina ai fornelli. Lei era la regina dei fornelli. Mio padre avrebbe potuto avvisarla in qualunque momento che ci sarebbe stata " gente " in più a tavola e lei "track",era già pronta, e non importava il numero.
Per fortuna questo patrimonio da lei l'ho ereditato, perché per il resto non è che le assomiglio molto.
Lei era remissiva, accondiscendente, magari brontolava tra i denti, ma non diceva mai di no al suo Silvano, le andava bene tutto ( o quasi ).E io non lo sopportavo, ero, volevo essere diversa. Ma ho capito solo più tardi che la mia era pura gelosia, perché nonostante sembrasse una donna con poca personalità, mio padre l'adorava, e, come lui diceva, avrebbe risposato la sua Pierina altre mille volte se fosse stato necessario.
In effetti è col senno di poi, con la maturità, che ho capito quanto in effetti lei fosse molto di più di quello che io credevo.
A lei piaceva andare nel campo dietro casa con le amiche a chiacchierare mentre noi bambini giocavamo nella vicina pineta.  Le piaceva giocare a carte, a "bazzica", e faceva interminabili partite seduta sui gradini della scala con Fiorella, in veranda con la zia Nenzi, o in giardino con la Maria e la Noemi. E come si  inalberava quando perdeva.
Lei era pigra, e per smuoverla da casa in estate doveva venire la Liviana in bici e convincerla ad andare al mare tutti assieme.
Però le piaceva da matti farsi scorrazzare in macchina o andare a mangiare fuori.
Dopo la morte del pappà una parte di lei se n'era andata con lui, ma bastava dirle "andiamo" che si cambiava vestaglia, ciabatte, un po' di lacca nei capelli, l'immancabile filo di rossetto sulle labbra e via...era pronta per uscire.
Era di compagnia la mia mamma, amava stare con gli altri e amava la sua famiglia.
Ma il suo punto fermo dopo papà ero io, di me si fidava ciecamente e a me si era affidata totalmente.
Negli ultimi anni lei ha avuto la forza di fare dei bilanci della sua vita e mi ha chiesto scusa due volte piangendo:una volta per non essere riuscita a capire i miei problemi,e un'altra perché, ormai quasi inferma, dipendeva da me per ogni suo bisogno e se ne vergognava.
In effetti io non avevo da perdonarle niente, dovevo solo imparare e farla sentire amata e protetta. Ma non so quanto ci sono riuscita.
Mi ricordo un giorno in ospedale , ero vicina al suo letto e, svegliandosi a fatica da un sonno indotto, ebbe la forza di sorridere e mi raccontò, tra lo stupore e un euforia quasi da bambina, di essersi trovata in mezzo ad un bellissimo campo pieno di enormi fiori colorati.  "Vedessi che bello" mi disse " c'era una luce e così tanta pace. Stavo cosi bene."!
Lei se ne è andata pochi giorni dopo, ed io, che ancora stavo metabolizzando il dolore per la morte di mio padre, mi sono sentita inebetita e sgomenta.
Ancora oggi si sente il vuoto di lei.  E quando la penso, mi piace immaginarla in quel campo pieno di fiori odorosi che, seduta in cerchio con le amiche, si diverte a sparlare di noi.



Un regalo per te.....

LA MADRE   di Giuseppe Ungaretti.

E il cuore quando di un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d'ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,
sarai una statua davanti all'Eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo : Mio Dio eccomi.-

E solo quando m'avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.

5 commenti:

  1. penso che stasera lo condividerò. Avrei voluto fare un commento, ma non ci riesco :)
    grazie
    Duilio

    RispondiElimina
  2. La Pierina...!Le volevo un sacco di bene.Io me la ricordo seduta in veranda,le spalle alla finestra ,mentre pela le patate ancora bollenti o le acciughe con la carta di giornale sotto,per non sporcare il tavolino. p.

    RispondiElimina