lunedì 22 ottobre 2012

Qualcosa che non va

Il suono del telefono mi coglie proprio mentre sono nel bel mezzo del mio sogno mattutino. Si, perché mi sveglio sempre dopo cinque, sei ore di sonno, ma dato che me lo posso permettere, mi concedo sempre un altro pisolino veloce, che è poi quello in cui, con più facilità, la mia mente partorisce sogni allucinanti così realistici che ancora non ho capito se veramente emigro in un' altra dimensione.
Il mio spirito vaga indisturbato in mondi paralleli tanto che, a volte, faccio fatica ad uscirne e a tornare in questa realtà, specialmente se il risveglio è brusco. Così parte la prima imprecazione mattutina.
"Alfré' c'ho du capocchioni belli freschi, li voi che te li fai lessi?" la voce di MariaPia, la mia pescivendola di fiducia, mi stupra le orecchie.
Lei sa che amo il pesce così detto "povero", ma non sempre posso permettermi questi sfizietti..
"Dai, che a te ti piace, non ti preoccupà' per i soldi, ci rifacciamo".
"No, ti ringrazio" dico io "ma non è giusto, sai come la penso".
"Ma sta zitta và', sì che è giusto, in questo momento è giusto così. Vieni che te li preparo". E riattacca!
Le sue parole mi colpiscono e mi fanno pensare...
"In questo momento è giusto " ha detto. E in quella frase c'è tutta la comprensione e la solidarietà della gente semplice, perchè solo gli umili si capiscono tra loro.
Della gente comune non importa niente ai nostri governanti, a quelli che dovrebbero guidarci, indirizzarci, tutelarci, fornirci gli strumenti per vivere degnamente.
A loro basta proteggere in qualche modo il loro posto privilegiato, poter salvaguardare ad ogni costo tutto quel ben di Dio che ci hanno rubato in questi anni.
Da bravi stronzi galleggiano su un mare di merda in cui  noi siamo immersi fino al collo, stando ben attenti a non fare l'onda per non affogare. Che schifo! Ti verrebbe voglia di mollare tutto e andare via.
Sì, andarsene da qualche parte, magari in uno di quei paradisi vergini dove non c'è canone RAI, né bollo auto, né IVA, ICI, IMU, IRPEF, e chi più ne ha più ne metta.
Un posto dove ancora puoi sentirti persona in mezzo alle persone e non un numero da statistiche. Dove parole come "aiuto reciproco" rispetto e solidarietà , hanno ancora un valore e dove non conta se hai il capello fatto o il vestito griffato, ma vali per quello che sei realmente.
Perché questa Italia non va, questo mondo non va, questa società così come è concepita non va...
E ti ritrovi alla sera, al momento delle solite preghiere, che non sai più a che Santo votarti, a chi raccomandarti. Perché è vero che sono una credente un po' atipica anche nelle preghiere che riduco molto spesso a dialoghi e suppliche anziché a litanie canoniche. In effetti a volte non sono neanche tanto sicura che ci sia chi mi ascolta, ma porca miseria, dovrò pur sfogarmi con qualcuno,no?
Così sfogo le mie delusioni e la mia rabbia in un dialogo paritetico e molto poco analitico che con il misticismo ha veramente poco a che fare. I miei pensieri vanno a ruota libera seguendo una logica dl tutto personale mentre nella mia mente stanca circola un mantra che ripeto all'infinito..: Non è giusto.....non è giusto.....E non è tanto per me, ma per i nostri ragazzi, per i nostri giovani.
Perché sono loro ad essere violentati nei sogni. Non hanno aspettative. Non hanno progettualità.
Non potendo sapere cosa accadrà domani, non riescono neanche ad organizzarlo questo "domani". E ti girano le balle!
Almeno noi i sogni li avevamo!
Ma forse no, forse mi sbaglio. Devo cancellare i pensieri negativi e tornare a sperare che le cose andranno meglio.
La solidarietà esiste....infatti la Befana mi ha fatto arrivare  sotto casa un carico di legna per l'inverno la mia amica MariaPia mi ha fatto avere il pesce, il nonno Dino mi ha mandato un sacco di mele del suo campo, e la mia adorata Perla è venuta a trovarmi portandomi olive e cachi del suo giardino. Che io ho ricambiato con peperoni e kiwi che avevo in abbondanza.
Ecco, anche per oggi è andata. Sono riuscita ancora a riporre la depressione nel cassetto per lasciare spazio alla serenità e alla speranza.
Tiriamo avanti, restiamo al nostro posto, non si sa mai che le cose migliorino.
In fondo, come diceva Rossella..: Domani è un altro giorno.


                       Il sasso per la minestra

In un villaggio una donna ebbe la sorpresa di trovare sulla soglia di casa uno straniero piuttosto ben vestito che le chiese qualcosa da mangiare.
"Mi dispiace" ella rispose,"al momento non ho in casa niente".
"Non si preoccupi", replicò lo sconosciuto amabilmente. "Ho nella bisaccia un sasso per minestra; se mi darete il permesso di metterlo in una pentola d'acqua bollente, preparerò la zuppa più deliziosa del mondo. Mi occorre una pentola molto grande, per favore".
La donna era incuriosita. Mise la pentola sul fuoco e andò a confidare il segreto del sasso per minestra a una vicina di casa.
Quando l'acqua cominciò a bollire, c'erano tutti i vicini, accorsi a vedere lo straniero e il suo sasso.
Egli depose il sasso nell'acqua, poi ne assaggiò un cucchiaino ed esclamò con aria beata: "Ah, che delizia! Mancano solo delle patate".
"Io ho delle patate in cucina", esclamò una donna.
Pochi minuti dopo era di ritorno con una grande quantità di patate tegliate a fette, che furono gettate nel pentolone.
Allora lo straniero assaggiò di nuovo il brodo. "Eccellente" gridò. Poi però aggiunse con aria malinconica: "Se solo avessimo un po' di carne, diventerebbe uno squisito stufato".
Un' altra massaia corse a casa per andare a prendere della carne, che l'uomo accettò con garbo e gettò nella pentola.
Al nuovo assaggio, egli alzò gli occhi al cielo e disse: "Ah, manca solo un po' di verdura e poi sarebbe perfetto, veramente perfetto!"
Una delle vicine corse a casa e tornò con un cesto di carote e cipolle.
Dopo aver messo anche queste nella zuppa, lo straniero assaggiò il miscuglio e dichiarò in tono imperioso:" Sale e salsa": "Eccoli "; disse la padrona di casa. Poi un'altro ordine:" Scodelle per tutti". 
La gente corse a casa a prendere le scodelle.
Qualcuno portò anche pane e frutta. Poi si sedettero tutti a tavola, mentre lo straniero distribuiva grosse porzioni di zuppa.
Tutti provavano una strana felicità, ridevano, chiacchieravano e gustavano il loro primo vero pasto in comune.
In mezzo all'allegria generale, lo straniero scivolò fuori silenziosamente, lasciando il sasso miracoloso affinché potessero usarlo tutte le volte che volevano per preparare la minestra più buona del mondo.

                                          DA.: LA PREGHIERA DELLA RANA 

                                           di Anthony de Mello

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