lunedì 19 novembre 2012

Come la fragola e il melograno

Effettivamente non l'avevo notato prima, poi stamani, mentre in giardino appendevo i panni al sole, mi è caduto l'occhio sul vaso delle fragole, e ho visto che le piantine non solo hanno ancora i fiori, ma addirittura ne spuntano due timide fragoline. Fragole a novembre?!
Sopra al vaso, quasi a protezione, i rami del melograno si protendono vanitosamente ad offrirmi i loro frutti, tante belle vermiglie melograne appese come lanterne cinesi.
Ma come convivono le fragole con il melograno? Dovrebbero essere in antitesi. Si, il melograno è un frutto invernale, ma le fragole sono un frutto primaverile.
Eppure sono lì, insieme, ad offrirmi tutta la loro dolcezza. Allora penso: la natura è strana, non puoi dare mai niente per scontato. Il clima cambia, stravolge le cose. Il suo controllo ci sfugge di mano continuamente. Quando decide di darci una lezione noi non possiamo farci niente,non siamo in grado di controllarne gli eventi e dobbiamo subire. Eppure, nonostante ci ritroviamo continuamente in ginocchio, non riusciamo ad imparare, a far tesoro degli errori. Perché nessuno può negare che gran parte dei disastri ecologici degli ultimi anni siano stati causati dall'uomo.
Si continua a fare esperimenti nel sottosuolo, a disboscare, a costruire dove non si dovrebbe e in malo modo.
I media sono pieni di discussioni, dibattiti e documentari sull'argomento. E poi? Niente, non cambia niente. Si continua come prima.
Guardate ad esempio la nave all'argentario. Aspettano il disastro ecologico, poi forse la smantelleranno. Ma intanto qualcuno si sarà fatto grasso speculandoci sopra. E a rimetterci è sempre la povera gente, che non potendo fare altro, impreca contro la natura e il fato.
Ma non è il Creato ad essere disarmonico, è l'uomo che fa schifo! Con la sua presunzione di voler spostare i corsi d'acqua, con la sua superficialità, la sua ignoranza.
La natura si difende e si adegua . Cosa che noi non abbiamo ancora imparato a fare.
Non mi se ne voglia per il richiamo forse non proprio idoneo, ma una volta dalle piene del Nilo gli egiziani trassero la loro ricchezza sfruttando il territorio al ritiro delle acque, e le loro costruzioni, come del resto quelle di altre civiltà antiche, hanno resistito nel tempo giungendo sino a noi.
D'accordo, forse è un paragone non felice, ma è solo per dimostrare quanto l'uomo non sia per niente progredito, tutt'altro. Allora, forse, qualcosa deve cambiare.
Forse nella sua rabbia la natura vuole dirci qualcosa, insegnarci qualcosa. Dobbiamo cominciare a ragionare in modo diverso, adeguarci al cambiamento. Ecco la parola magica: adeguarsi!
Dobbiamo mutare, per tornare in armonia con il creato. Altrimenti si rischia l'estinzione come i dinosauri.
Evitiamo di ricostruire dove si pensa il terreno possa cedere, piantiamo di nuovo gli alberi sui fianchi delle montagne. Rischiamo le piene? Non mettiamo case negli alvei dei fiumi, la dove sappiamo potrebbero esondare. Magari riprendiamo a fare case su "palafitte" in cemento, così che possano restare un po' più in alto qualora che....
Insomma, adeguiamoci! Ma con cervello e umiltà questa volta. Perchè se non vogliamo imparare niente non ce la faremo.
La natura è più forte e più intelligente di noi. E sa adeguarsi al cambiamento per sopravvivere e convivere in armonia nonostante tutto.
Appunto.. come la fragola e il melograno.

DEDICATE ALLA NATURA.......

Pavida e maestosa 
col tuo bouquet di verdi
mi interrompi il cielo 
di questo spento aprile
rorida betulla 
che mi concili al mondo.

                                              Sono entrata nel bosco,
                                              ma era solo un'anima.
                                              Ho camminato piano
                                              pei sentieri più duri
                                              osservando curiosa
                                              ogni ramo spezzato,
                                              ogni glauca foglia:
                                              ciò che il cuore trovava.
                                              Poi mi sono chinata
                                              a raccogliere un fiore,
                                              ma era solo una lacrima.

                                                                                            Perla

Nessun commento:

Posta un commento