martedì 29 maggio 2012

IL mondo che vorrei.

Sono a cena da mio figlio e gioco con Laura , cercando di godere ogni attimo con lei per non perdermi neanche un frammento del suo crescere.
Mia nuora ha acceso il televisore e ascolta le ultime notizie. D'un tratto Laura si blocca :"Nonna guarda, il terremoto". Ed è visibilmente turbata. "Io non l'ho sentito sai, perché dormivo. Ma il pappà e la mamma si."
Già, anche a Camaiore la scossa si è fatta sentire, per fortuna senza danni. Ma lì...
"Perché piange quella signora?"
"Perché è spaventata Laura, e perché non ha più niente, ha perso la casa, le sue cose, ma noi la possiamo aiutare, mandandole coperte,vestiti, giochi per i bambini che non hanno più niente".
Lei mi viene vicina vicina:"Ma qui non viene il terremoto, vero nonna?"
Cerco di tranquillizzarla :"Ma no amore, noi siamo al mare, sulla rena, e le scosse si sentono meno, sono più ...lente" le dico cercando un termine che meglio possa renderle l'idea.
Lei si gira, mi pianta in faccia due occhi enormi e mi dice quasi a fil di voce. "Nonna, io non la voglio una città veloce!" Ed è come una sferzata in faccia.
Allora penso: che cosa stiamo facendo di questo mondo, dove stiamo correndo, verso cosa?
Si continua a parlare in tv, nei forum, nelle grandi sedi, cercando di capire il perché di quanto accade nel mondo, i grandi cambiamenti climatici, gli tzunami, gli uragani, i terremoti. E intanto la gente muore.
-Si poteva evitare...Si poteva prevenire..- e così di seguito per giorni e giorni in un blaterare infinito e inutile, perché tanto nessuno farà niente. E intanto la gente muore.
Certo brutte teste di minchia che si potrebbe far qualcosa.
Ma forse qualcuno, da ora in avanti, avrà un occhio di riguardo per costruire case migliori , magari in zone meno a rischio? Forse qualcuno stara più attento all'emissione di onde magnetiche, o all'inquinamento ambientale, magari adottando la dottrina del riciclaggio? Forse useremo fonti di energie alternative senza dover correre il rischio di saltare in aria assieme alle centrali nucleari? Smetteremo di bucare la terra. scavare monti, disboscare foreste o alterare fondali marini?
NO. Non lo faremo. Perchè ci sono troppi interessi e l'uomo è troppo materialista e presuntuoso per preoccuparsi delle conseguenze. E intanto la gente muore.
Onestamente, guardiamoci intorno: questo mondo fa schifo. Niente funziona come dovrebbe. Eppure noi (parlo di quelli della mia generazione, i così detti sessantottini) ci avevamo creduto che le cose potessero migliorare. Ma quanti errori di valutazione. Troppi. Ed ora non abbiamo più ne la forza ne l'ottimismo per credere che le cose cambieranno. Togliendoci la speranza e la serenità , ci hanno scippato l'autunno della vita.  E non è giusto.
Allora, inarrendibile , mi metto a pensare al mondo che vorrei....ed è un sogno bellissimo, perché potrebbe essere realizzabile. Niente castelli in aria, niente voli pindarici, basterebbe solo un po' di buona volontà, e la voglia di ricominciare...
Vorrei un mondo dove ogni nuova coppia che si forma, a prescindere dai sessi dei componenti, potesse avere il proprio nido, una casetta propria da curare e abbellire, modesta ma decorosa. con un po' di giardino dove far crescere piante, cuccioli, bambini.
Vorrei che ognuno potesse contare su un salario decente, tale da poter fare una vita agiata, serena . Una vacanzetta con la famiglia, una cenetta ogni tanto con gli amici, un po' di cinema, un teatro.
Vorrei poter vedere che i ragazzi vanno contenti a scuola, perché certi di imparare cose utili per la vita, con insegnanti preparati perché dovranno preparare, motivati per motivare, e amanti del loro mestiere perché consci della loro importanza nella formazione dei nostri figli.
Vorrei un mondo meritocratico, perchè è vero che abbiamo tutti lo stesso diritto allo studio, ma è anche vero che non tutti abbiamo le stesse capacità. E basta con questo ipocrita appiattimento culturale. Non tutti sono portati per fare il medico, l'avvocato, il giudice. (Vogliamo parlare del Trota?). Servono anche buoni idraulici, buoni infermieri, elettricisti, falegnami, panettieri...e nessuno dovrebbe essere sottopagato o super valutato, perché ognuno di questi lavori, se fatto bene e con amore, è indispensabile alla società.
Vorrei un mondo che desse meno importanza al Dio soldo, e dove ad ognuno fosse concessa la possibilità di crearsi un futuro a propria immagine e somiglianza. Per questo vorrei che fosse rivisto il ruolo degli istituti di credito, che dovrebbero aiutare (senza interessi ) chi ha idee e progetti, invece di essere ormai ridotte a ruolo di strozzino che da soldi solo a chi già ne ha.
Vorrei un mondo che avesse più rispetto per gli animali, i vecchi, i bambini, la cui salvaguardia e cura dovrebbero essere la nostra priorità. Perché se è vero che una civiltà si giudica in base al valore che da a queste cose, allora siamo proprio indietro.
Vorrei che il ruolo della politica fosse veramente quello di occuparsi dei bisogni dei cittadini, di preoccuparsi delle loro necessità, senza privilegi di casta.
E vorrei un mondo dove il ruolo della Chiesa fosse davvero quello di accoglienza e amore, che abbandonasse ricchezze , lusso e potere. Che scendesse per le strade, in mezzo ai bisognosi per portarci il verbo, ma tutto quel clero di panzoni, non solo qualche sacerdote sparso per il mondo.
Poveri tra i poveri. Perchè non è certo così che il Cristo intendeva la sua Chiesa.
In ultimo vorrei che la vita tornasse a ritmi più lenti, più vivibili. Per assaporare un tramonto, una giornata all'aria aperta con i nostri bambini, una visita ai nostri anziani senza l'ansia di dover correre    via, senza obblighi incalzanti, senza fretta, con tranquillità.
I nostri figli ce lo chiedono, e noi, almeno questo, glielo dobbiamo. Dobbiamo fare un passo indietro, rallentare, perché noi siamo il male della terra. Noi siamo autori del nostro destino, non il fato o il caso, noi soli.
Dunque dovremmo imparare a "sentire" di più con la testa e a "ragionare " di più con il cuore, perché........gli astri imprimono un indirizzo ai nostri destini, ma non li decidono.
                  Altrettanto forte e misterioso regolatore delle nostre vite è quell'astro rosso
                  che palpita nel buio del corpo, sospeso nella sua gabbia di ossa e di carne.


                                                                                      Marguerite  Yourcenar.

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