lunedì 28 maggio 2012

La grande erezione

Sembra incredibile, ma siamo tornati indietro! In televisione, sui giornali, ogni giorno si legge di una donna stuprata, violentata, uccisa. Questo mondo è infarcito di violenza, di soprusi. Ci fanno fuori in qualunque modo, con qualsiasi mezzo, ora anche con le bombe. E si parla solo di violenze fisiche, perché quelle psicologiche neanche sono tenute in considerazione, non sono censite.
Forse perché non fanno notizia, eppure, vi assicuro, si consumano subdolamente fra le nostre pareti domestiche quasi ogni giorno. Ma nessuno le denuncia.Per timore, per ignoranza.
Del resto si denunciano poco anche le altre violenze, finché non ci scappa la vittima, e allora.....
Poi scopro che è recentemente uscito un libro (di cui volutamente non cito il titolo né l'autore onde evitare di far pubblicità gratuita ) in cui la protagonista passa nel giro di poche pagine, dalla verginità al sesso estremo e fa presupporre un'attitudine tutta femminile (?) al sadomaso. In poche parole sottintende che alla donna essere trattata male un po' piace, che adoriamo essere sottomesse e, tutto sommato, non disdegnamo un po' di violenza. E l'ha scritto una donna!
Ora io dico, emerita testa di cazzo, non so quale genere di prurito tu possa avere tra le gambe, ma perché queste cose non provi a dirle ai parenti di Gabriella ( 51 anni, strangolata col suo foulard dal marito geloso), oppure ai genitori di Antonella ( 21 anni, picchiata, strangolata e poi sgozzata dal suo ex), oppure ai figli di Matilde (63 anni, di cui quaranta di matrimonio, uccisa a coltellate dal marito).
Vuoi che te ne elenchi ancora? Ma possibile che pur di fare soldi (si dice che il libro sia  un nuovo best-seller) si speculi su questi argomenti e si faccia finta di non capire la differenza tra "erotismo" e "violenza"?
Non scherziamo, qui la cosa è seria, e meglio sarebbe chiedersi il perché di questa regressione culturale, di questo tornare ai tempi dell'inquisizione, dove le donne, colpevoli di saper curare, consigliare, spiegare, decidere, erano considerate troppo potenti, per cui, meglio darle al fuoco purificatore, eliminarle. Più o meno come ora.
Ci  vogliono schiacciare, ci temono. E se non riescono a dominarci ci fanno fuori.
Ci temono perché perché siamo forti nello studio, nel lavoro, nel sopportare il dolore, nel farci carico di impegni.E siamo capaci di stare da sole.
Forse la colpa attuale delle donne è di rivendicare il diritto di essere avvocati, docenti, chirurghi, ministri, manager, artigiani, imprenditori, anche capi o colf (perché no?), continuando a fare la madre acrobata tra casa e ufficio.
E questo brucia, perché loro, gli uomini, non ne sono capaci, con tutti i loro carri armati da piazzare o domini da conquistare.
La donna rimane per loro un territorio da possedere, quindi come si può arginare la violenza?
Ho letto che molte delle vittime (54 dall'inizio dell'anno ) Hanno evitato di denunciare il compagno pur temendone il gesto estremo. Non si sono difese, hanno sperato il meglio con la  generosità che  contraddistingue  la natura femminile.
Poi in televisione sento dire che "l'uomo", forse, compie queste violenze per soffocare la propria parte femminile. Temendola e disconoscendola, perché ritenuta una debolezza, cerca di sopprimerla facendoci fuori.
Ma che si ammazzassero loro piuttosto!
E' inutile, per quanti sforzi facciamo nel cercare di educare in modo diverso i nostri figli, non si ottiene quasi niente. Ecco, in questo sì possiamo ammettere le nostre colpe. L'educazione dei figli, di questo sì siamo responsabili, o se ne fanno degli smidollati o, per reazione, degli arrabbiati repressi. Finché qualcuno non scoppia.E i dati di oggi sono allucinanti!
In un articolo del '91 il giornalista Michele Serra scrisse sull'efficacia del - bordello come U.S.L. del coito-, e che - la guerra, in fondo, non è che un immenso bordello che serve, socialmente, a scaricare aggressività e violenza in forma legale e..sanitaria....Poiché l'uomo ha bisogno di sfogare i propri bisogni e le proprie debolezze, servono campi di battaglia e servono bordelli -.
Dunque non mi si venga a raccontare che la donna richiama la sottomissione. Non siamo patetici.
A me verrebbe da augurare all'uomo sopraffattore la totale estinzione se non pensassi che, anche dietro ad ognuno di loro,ci sono madri che piangono.
Perché l'aspetto più triste è proprio questo, il non riuscire a cambiarli. Ancora oggi l'uomo deve essere  dominatore e misura se stesso soprattutto con la gittata dei missili.
"Siamo al cospetto della Grande Erezione.
Che i maschi esultino, che le femmine tacciano ammirate".


                          (brani e spunti tratti da Panorama.)


                              Purtroppo ero nata donna


Quale grossa sfortuna per due poveri genitori aver partorito me, questo mostro di pelle liscia senza niente tra le cosce
-Scusate - dicevo loro - non ho fatto apposta -.
E dentro mi sentivo piccola e infelice.
Non ero neanche una donnina. Come potevo non amare le faccende? Strano che non mi sedessi mai per lavorare a maglia o, al limite, avrei potuto preparare qualche buon piatto. Niente. 
Non mi appassionava niente. Si, c'era la chitarra e il motorino, ma queste erano distrazioni inadatte.
- Scusate- dicevo loro - non avevo capito.-
E dentro mi sentivo inadeguata e fuori tema.
Un giorno feci a botte. Fu lo scandalo della scuola. Perbeniste, compagne e opache suore ne parlarono con i miei disperati genitori.
"E' una bimba strana, aggressiva; è un maschiaccio".
- Scusate - dicevo loro - non lo sapevo che non si deve fare.-
E dentro mi sentivo cattiva e sporca.
Finite le fantasie della fanciullezza, chiuse nel cassetto fate e principi azzurri, vennero gli uomini. Li volevo tutti per me. Possedendoli mi sarei fatta maschio, farfallina e puttana.
Dovevano mettermi al giogo. Così non va. Controllata, spiata, anche segregata.
Sono state le medicine per chetare i miei vomiti di libertà.
-Scusate - dicevo loro -non lo faccio più.-
E mi proponevo di espiare i miei peccati.
Poi venne l'uomo. Con lui sarebbe stato diverso, avrei rinunciato a tutto, anche all'amica del cuore, anche al trucco e alla minigonna.
Che bello stirargli le camice e preparargli la carbonara. Stare per interminabili ore e giorni  e sere con la sua mano nella mia a guardare la televisione.
Non esprimere le mie idee perchè erano capricci, erano la tremenda bestia che covavo dentro da quando ero nata. E dire sempre si, trascurare il lavoro.
Che idea quella di rimettersi a studiare. Quando una si sposa non pensa a queste sciocchezze.
"E' proprio molto strana, oserei dire matta".
- Scusate - ho detto - ma non ne posso più.-
Ho preso lo specchio e sono scappata via, lontano.
E dentro mi sono sentita, per la prima volta, finalmente, di avere un mondo nella fragile mano.

                                                                                            Luisa    
Perché

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