martedì 1 aprile 2014

Il calendario dei viareggini

"Che dice la pioggerellina di Marzo
 che picchia argentina
 sui tegoli vecchi del tetto
 sui bruscoli secchi dell'orto
 sul fico e sul moro 
 ornati di gemmule d'oro...."
Pioggerellina un ciufolo, Qui, o scroscia come se si fosse rotto il rubinetto, o sventazza con un soffio gelido manco venisse dalla Siberia. Non ci si capisce più niente, o almeno questo è quanto si dice, perché io questa storia del "ai miei tempi era diverso" l'ho sempre sentita.
Ma è poi vero che il tempo è cambiato così tanto? O è proprio che le stagioni si sono spostate?( Scusate, ma solo io credo alla teoria del cambio di inclinazione dell'asse terrestre?)
Tanto a noi viareggini che ce ne importa, visto che il nostro calendario è scandito da appuntamenti che sono solo nostri e tramandiamo ormai da generazioni. Dobbiamo rinfrescarci la memoria? Allora vediamo........
GENNAIO: sì, indubbiamente è un mese tra i più uggiosi, e dopo i bagordi del Natale ci sentiamo anche un tantino frastornati, ma ancora qualche cartuccia da sparare l'abbiamo, perché aspettiamo chi..?Ma che Befana! Quella va per tutta Italia (tranne "laggiù" al nord, dove per far arrivare i regali ai bambini scomodano addirittura S;Lucia, che non solo è santa, ma è pure cecata. Boh! de gustibus) No, no, non scherziamo. Noi aspettiamo la Scabodda...la sorella cattiva della Befana, la vecchiaccia sdrucita e puzzolente che i regali, se non hai fatto il bravo, te li porta via. E' lei e tutto quello che intorno a lei riusciamo a inventare che riempe un po' il noioso Gennaio e ci trascina leggiadra verso...
FEBBRAIO, che è si il mese freddo per antonomasia, ma è anche il più corto e noi cominciamo a intravvedere la luce alla fine del tunnel, perché Carnevale è alle porte, e quando Burlamacco si sposa col mare, non c'è niente da fare, il viareggino esce dal letargo, si scuote dal torpore, e via, tutti sui viali a mare. Più o meno mascherati, più o meno intirizziti, ma che fa: una manciata di coriandoli, due brigidini, e tanta, tanta musica. Così il tempo passa veloce e in un battibaleno...
MARZO matto, ché più di tanto non ci si può fidare ma che ce ne importa, a Torre del Lago c'è la Fiera di San Giuseppe, con le filze, il croccante e i "duri" di menta.Sotto la Torre Matilde il Ciottorino impazza tra panzanelle e pasimata, e le tartarughe, immancabilmente, mostrano il capino dopo il primo temporale. E finalmente...
APRILE. La natura si risveglia, ovunque è un tripudio di colori, e s'attende la Pasqua come l'ultimo atto di un anno che ormai volge alla bella stagione. Ma noi cosa aspettiamo in gloria? La festa delle "Pisalanche".
Nel resto d'Italia le chiamano "gite fuori porta", ma a noi che di porte non ne abbiamo e ci piace spaziare con lo sguardo fin'oltre i confini dell'azzurro mare, per noi, dicevo, è già tanto poter  fare un merendino in pineta e riuscire a montare tra due alberi la mitica altalena.Così, tra un dondolio e l'altro, sognamo già...
MAGGIO odoroso. Sembrerà strano (eppure i vecchi lo dicevano) ma abbandonati i mesi con la "erre" il sole è tutta un'altra cosa, e non c'è niente che tira su il morale più dello sdoganare finalmente costumi e teli da mare. Ma Maggio, con i suoi profumi di zagare, tigli e rose, è anche il mese della Madonna, e mi fa tornare in mente quando, con le mie amiche d'infanzia, allestivamo in casa di ognuna un "altarino". Se lo ricorda nessuno? Mettevamo uno scatolone rovesciato, a mo' di altare appunto, sopra un piccolo tavolo o un mobiletto qualunque che fosse comunque appartato per consentircene l'ornamento. Lo coprivamo con una tovaglietta candida (meglio se lavorata), al centro ponevamo un quadro con l'effige della Madonna, qualche candela qua e la, e tanti vasetti con rose, garofanini e fresie.
Ecco, quello era il nostro altarino, e ogni giorno, alla stessa ora, con la signora Noemi che faceva da officiante, porgevamo le nostre preghiere alla Vergine. Quanti giorni durasse quel rito non lo ricordo, ma ricordo bene quella sensazione di benessere e di pace che quell'atmosfera e quegli effluvi ci davano, accompagnandoci armoniosamente verso la bella stagione.
GIUGNO. Nei piatti dopo tanta pasta e fagioli, arrivavano finalmente le fresche "capocchine", i teneri asparagi, le dolci fave (o baccelli per i più sofisti) , le timide fragole e le provocanti ciliege.Buone le ciliege, le adoravo. Ma mio padre diceva che non facevano bene, che Gigi il Ferrara ( il mio mitico pediatra) diceva sempre che provocavano infiammazioni e orticarie. Solo col tempo ho capito che le "primizie" costavano care e quella era solo una scusa perché noi, più di tanto, non potevamo permettercele.
Su LUGLIO e AGOSTO c'è poco da dire. La parole d'ordine è una sola: mare!
Mare con la rena che ti piaga i piedi da tanto che strina. Mare col Libeccio che ti impiastriccia i capelli di sabbia e salmastro, e ti fa volare l'ombrellone. E mi"o padre immancabilmente: Portiti via l'ancorotto..!" Mare anche se piove, che più bello di così si muore, e poi "tanto smette subito".
Mare sempre, tutti i giorni, anche se nel fine settimana la troppa gente rompe gli zebedei. Mare dalla mattina alla sere, un panino e rizziti, e Silvano : "Verrà settembre..!".
Così tra due spaghetti co' nicchi, du' coltellacci e du' trigliozze fritte, scavalli Ferragosto e ti ritrovi a .
SETTEMBRE Certo il mare continua, ma l'aria è diversa e già i colori cambiano. Persino i rumori sono più ovattati. E' tempo di vendemmia, e qui mare e campagna sono tutt'uno. Vorrei sapere quanti viareggini almeno una volta nella vita non hanno colto uva, fichi, o non si sono fatti un giretto in pineta in cerca di funghi, buonissimi con le prime polente.
OTTOBRE, e già il mosto ribolle. Siamo in attesa del novello da buttar giù con un cartoccio di castagne. E intanto, spostandoci solo di poco verso monte, possiamo cominciare a raccattar le olive, che la bacchiatura è già a buon punto.E in breve tempo.."caschin già le foglie a' platani"..
NOVEMBRE Ma quanto sarà noioso Novembre?! E' proprio il mese dei morti, e c'è la solita corsa alla tomba più bella. Che tristezza! Ma  .."  tra gli scogli i primi totani...donna, un en teneri, falli sbollenta'. UN ulteriore, irrinunciabile appuntamento per i viareggini.Poi..
DICEMBRE. Bene, anche quest'anno è andato. Non ci resta che organizzare le feste e fare un salto in pineta in cerca di un po' di "boraccina" per il presepe, ma di nascosto, che ormai è proibito anche quello.
Ci hanno regolamentato tutto, la pesca delle arselle, la raccolta dei funghi e  le anguille cee ormai sono un ricordo.
Ma il modo per trasgredire le regole il viareggino lo trova lo stesso, anzi. Perché l'anarchia è il nostro Vangelo e le abitudini il nostro Credo.E se non rispetti le usanze non sei viareggino vero.
Non sei viareggino se a Natale non sei mai stato a vedere il Presepe del cimitero o se non hai mai fatto una sosta davanti alla Bimba che Aspetta.
Non sei viareggino se non ami l'odore dei camuciori, se non ti rintani tra gli scogli a litigare col mare quando sei triste o depresso.Se non ti sei mai avventurato sul molo a farti violentare dagli spruzzi del libeccio.
Non sei viareggino se non ti sei mai soffermato in pineta a vedere la danza dei pinugliori che cadono copiosi nei giorni di vento o se non hai mai provato a far volare in alto le "minonne" il giorno della baldoria.
Non sei viareggino se non ami i "gozzi" che sballonzolano nel bozzone, se non conosci il tintinnio delle sartie o se non ti sei mai commosso seguendo la cerimonia dei caduti del mare.
Non sei viareggino se non sei mai stato in pineta a pregare davanti alla Madonnina o non hai mai fatto franella al Fortino fra la ragia e le more.
Non sei viareggino se non hai mai succhiato un "pollone", un pampino dell'uva, o non hai soffiato in una trombetta ricavata da un cimello di canna di padule.
Non sei viareggino se non ami il bagno di notte, i falò sulla spiaggia, o non ti sei mai sdraiato sui poggioni la notte di San Lorenzo aspettando una stella cadente.
Non C'è niente da fare, se non ami tutte queste cose non sei un viareggino, ma per poterle conoscere bisogna esserci nato. Ed io, per fortuna, "lo Nacqui"!

4 commenti:

  1. anch'io!ma semo siuri che 'st'aria ci fa bbono?

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  2. Te l'ho condiviso su "Sei di Viareggio se..."

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  3. Alfreda, molto bello il tuo calendario, veramente.
    Mi piace molto il tuo modo di scrivere , come riesci, senza nulla concedere alle forzature vernacolari, a esprimere tutta la viaregginità che ci può essere in un argomento apparentemente neutro e asettico come il trascorrere del tempo.
    Ho copiato il tuo "lavoro" sulla mia pagina Facebook (ho messo il nome dell'autore) . mi raccomando, cntinua a scrivere. ciao Giuseppe L.

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  4. troppo bella... al mi marito gli sono venute le lacrime agli occhi...

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