domenica 13 aprile 2014

L'uomo senza tempo

Suonano alla porta, vado ad aprire, ed eccolo lì, dietro il cancello del giardino, il mio passato che mi sorride.
L'ha fatto davvero, ha mantenuto la parola ed è venuto a trovarmi. Il mio "Erichino",l'amico dei miei primi vent'anni. E il cuore mi batte come fossi una ragazzina.
Stranamente non mi sento in imbarazzo, non penso al mio aspetto fisico, agli anni passati. Neanche mi sfiora il pensiero di come io possa apparire ai suoi occhi, non ci penso proprio. Anche perché lui entra, ci salutiamo con un abbraccio sincero e cominciamo a parlare, ché di cose da dire ne abbiamo tante.
E' come se il tempo, enorme granchio, avesse fatto un balzo all'indietro. Niente retorica tra noi, niente finto pudore, solo noi due, onesti, sinceri, certamente emozionati nel ritrovarci, e le onde dei ricordi fluiscono placide una dopo l'altra.
Lui si racconta come volesse di botto colmare tutto quel vuoto di tempo, tutte le lacune accumulatesi per il nostro aver vissuto lontani.
Io lo guardo attentamente e noto che i suoi capelli sono appena brizzolati ed hanno ancora lo stesso taglio, le rughe sul viso sono appena accennate e gli occhi sono quelli di allora, verdi e buoni.
Ma è la foga del suo parlare che mi colpisce di più, quella voglia di mostrarsi, di aprirsi, di farsi "riconoscere".
E quello che dice è così vicino al mio mondo, al mio sentire, siamo così simili e in sintonia che è come se ci fossimo frequentati fino a ieri. Il cinema, il teatro, i libri, sono passioni sue come mie, compreso l'amore per questa nostra città così bistrattata e violentata nella sua bellezza, ma che noi ricordiamo con nostalgia negli angoli più remoti e reconditi.
Amico caro, sei veramente un uomo senza tempo, perché da ragazzino dimostravi una maturità maggiore rispetto ai tuoi coetanei e ora, da grande, parli di cose profonde con l'innocenza e l'ardore di un bambino, un  po' pudico e schivo, che vuole proteggere e tener per mano il fanciullo che ha dentro di sé.
Non ti offendere se ti dico che sei davvero "diverso", anzi, devi esserne fiero, perché è vero. Tu sei veramente una persona speciale, solo che, come tutti quelli come te, dovrai faticare di più nella vita per affermare quello che sei. Per difendere i tuoi valori, i tuoi principi. Ma senza questi, mi spieghi che senso avrebbe vivere?
E se oggi non hai quello che avresti sperato, se il senso di colpa per quello che non sei riuscito a fare fa sì che tu veda la vita come una battaglia costante, lasciati andare al bello che è in te per soddisfare i desideri della tua anima, che è grande.
Enrico credimi, non siamo noi i falliti, ma questa società che degrada ogni giorno di più. Sono le persone egoiste, gelose, false, cattive, quelle che rincorrono solo il bene materiale il vero fallimento del mondo.
Forse ancora non l'hai capito, ma tu ti trovi esattamente nel punto in cui avresti dovuto essere, al centro di quel mondo che poteva essere solo il tuo, perché solo tu sei in grado di poterlo gestire.
E l'entusiasmo che riesci ancora a provare, la gratitudine per le piccole cose, l'amore per l'arte in genere, per la natura in tutte le sue sfumature, sono testimonianza che Dio, in quello che di scintilla divina può mostrare, è veramente dentro di te. E ti definisci ateo!
Che piacere è stato averti ritrovato, amico caro, che regalo grande mi hai fatto.Non è facile, credimi, trovare così tanta affinità con gli altri, e nella piacevolezza della tua compagnia il tempo è volato. Già devi rientrare perché ti aspettano.
Grazie  Enrico, grazie per il tempo che mi hai dedicato, per le cose che mi hai detto, per questa comunione di spirito che hai professato. E grazie per essere tornato nella mia vita, perché so che ci rivedremo ancora .
Gran parte di quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto, e molto di noi già lo abbiamo dato. A questo punto penso che possiamo permetterci di pensare un po' per noi, di cercare di godere del piacere di esserci ritrovati.
Facciamo un gioco se ti va, come se il tempo non esistesse, non fosse passato. Fingiamo di esserci dati appuntamento in cima al molo, la dove c'è il tuo gabbiano, per ammirare il tramonto ed assaporare insieme quel che resta del giorno. A presto

                                                      La tua amica da sempre.

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